318 PROCURATO!!, v. Magistrato ilei Procurator. — di san Marco. Dignità, dopo quella del doge, la più eminente della repubblica, e conferita a que’ cittadini i quali se ne fossero "resi meritevoli per distinti servigli prestati o nelle ambascerie, o nel comando delle armate, o nelle altre principali cariche dello Stato. Questa dignità ebbe principio nel IX secolo, quando trasportato a Venezia da Alessandria di Egitto il corpo dell’ evangelista san Marco, si diè cominciamento alla erezione della basilica in suo onore, destinandosi a soprantendere alla fabbrica un cittadino col uoine di Procuratore. Ordinariamente i Procuratori di san Marco erano nove, essendo stati già dichiarali, sin dall’ anno 1453, senatori perpetui con diritto di suffragio. PROMISSION DUCAL. Raccolta di leggi dirette a contenere 1’ autorità del doge, e ch’ei dovea giurare nella sua assunzione al principato, leggi che alla morie del medesimo doge esser do-veano esaminate dai Correttori, sia per emendarle, sia per farvi quelle aggiunte che trovato avessero più opportune (v. Correttori della pj'omission ducal), e tutto ciò all’ oggetto di rendere maggiormente sicura la pubblica libertà. PRO NUNC. Sentenza dubitativa che assolveva l’accusalo per difetto di prove, abbenchè sussistessero indizii tali da poterlo richiamare in giudizio nel caso che si fossero acquistate prove maggiori. PROPRIO, non si diceva che parlando di beni stabili. Fel- lo Statuto veneto la frase dare investitiones era sinonimo di propria. —, v. Magistrato del proprio. PROSEUCHAE, chiese di soccorso, nelle quali si amministravano i sacramenti per comodo, o bisogno delle persone, 'i si celebrava la messa nei giorni liturgici, non però nei solenni, vi si facevano preghiere, ma non vi si predicava. PROTOMASTRO DI RIALTO. Pare che si appellasse cosi quel cittadino che, dopo il governo dei Tribuni, reggeva 1* isola di Rialto. PROVENDA. Mancia clic dal doge, dai Procuratori di san Marco, dal Cancellici* grande e dal patriarca nuovamente eletti