204 città, con obbligo a tutti i cittadini, eccettuati i miserabili, rii pagare per quell’ oggetto una tassa ; di maniera che ritornando in quel tempo in patria Carlo Goldoni, grandemente si rallegrava per V utile ed aggradevole illuminazione delle vie, che rima-neano al buio nelle molte altre città da lui vedute. IMANI, v. Ammiana. IMBATO, vento periodico di scilocco. IMBOGAR, metter in ferri un forzato. IMELAO, melato. Parole imelae, parole più dolci dello zuc* chero_, melate. IMPAVIONÀ’, dicevasi di vascello, o di altro legno, che, in segno di festa, avesse inalberato e spiegato più bandiere. IMPE’j avverbio, invece, in nome, in luogo. IMPEDIRE, se, ingerirsi, impacciarsi. IMPRESA DELLA REPUBBLICA. Era un leone aureo ed alato, in campo celeste, in atto di mirar fisso, il quale con una zampa strigneva una spada, e coll’ altra teneva un argenteo libro, in che stava scritto : Pax tibi Marce Evangelista meus. Con quel motto mostrava la repubblica di essere sotto la protezione dell’evangelista san Marco; ma è da sapere che prima del secolo nono il principale protettore di essa repubblica era veramente san Teodoro, cui sostituito venne san Marco, quando nel detto secolo fu a Venezia trasportato da Alessandria di Egitto il corpo di lui. Il Giorgio, e con esso alcuni cronisti, è di parere, che sebbene san Marco fosse riverito dai Veneziani siccome loro avvocato, si tenesse però come principale san Teodoro, e che la immagine di san Marco non sia stata usata nelle bandiere se non al tempo delle guerre co’ Genovesi, i quali, avendo a pro-tettor loro san Giorgio, che si rappresenta nella forma stessa di san Teodoro, si valsero spesse volte di quella circostanza aflìn di trarre in inganno i Veneziani. Avvedutisi questi della insidia posero allora nei vessilli, in luogo della immagine di san Teodoro, quella di san Marco : « Tendebant sancii Theodori insignia cives Adriacique domi, tum pariterque foris.