7 non possiamo comprendere, nè capacitarci perchè ora, co» vera nazionale vergogna, siano andate affatto in disuso. Lo scialacquo di danaro fatto da esse femmine per adornarsi, chiamalo aveva più volle 1’ attenzione di un governo, il quale giustamente era ¡(istituito sopra semplici ed austeri ptincipii. Quindi nei secoli XIV^ XV e XVI vennero fatte più leggi, per le quali si prescrisse un limite al valore dei panni delle vesti, ed a quello delle minuterie, di guisa che alla fine deir ultimo degli accennali secoli, come scriveva Francesco Sansovino, « s’ era ridotta la cosa a termine assai comportabile et onesto, vestendo allora le donne di sopra nero, in ogni tempo alla greca. » Da (pii dee certamente aver tratto origine la Vesta e Cendà, abito del tutto nazionale, che le dame e le femmine di civile condizione portar solcano la mattina quasi abbigliamento alla domestica. Constava questo abito di una gonna di zendado nero (alcune volle di altra nobile materia di diverso colore) e di una striscia dello stesso zendado appuntata sopra il capo così da coprire e da scoprire a vicenda, e con assai malizia, il volto, per quindi terminare, alquanto attortigliata, ai lombi, lasciando i due capi svolazzare sul tergo. Chiamavasi poi Cendaleto la donna stessa quando n’era coperta ; e il Cendaleto, come diceva Giuslina Renier Michiel, aveva il magico potere di abbellire le bruite, e di far spiccare maggiormente le attrattive delle belle. Un candido manto, o meglio un accappatoio di panno lino, lutto air intorno adornato dì tela più fina, o di mussola, acconciala con salda e studiosamente assettata, era usalo dalle artigiane e dalle donne vulgari, il quale, colle slesse arti del Cendaleto, imbacuccando il capo, copriva parie del corpo. Faszuol, faziol e nizioleto appellavasi questa vesle, e nizioleto, a guisa di colei che usava il Cendaleto, chiamavasi anche la femmina, che portava il dello accappatoio, dicendosi nizioleti eziandio coloro, che laccano all’ amore con quelle femmine di bassa mano. Di sì fatta guisa quando i veneziani uomini, divenuti baggei, andavano^ siccome abbiani veduto, grottescamente abbigliali in veladaj in parrucca e col tricuspide cappello, le lor donne invece offrivano nella semplicità delle lor vesti tulle le grazie e la più squisita eleganza. Finalmente, le femmine dell’ infima classe, particolarmente quelle che abitavano nelle più rimole contrade della città, usavano un altro abbigliamento detto Tonda, Meza Tonda e Bocas-sin, il quale era una carpetta o un agiato grembiule, per lo più di tela lina, al di dietro legato alla cintola, e rimboccalo sul capo, che ne rimaneva coperto. Offerendo quesla veste al davanti una figura sferoidale, così le fu dato il nome di Tonda e di Meza