489 (serbala però la consuetudine del taglio di lesta del loro, che si Iacea da coloro che appartenevano all’ arie dei fabbri) a lutti gli altri • antichi riti, abrogati, si sostituissero, nella piazza di san Marco, le farse di Ercole, fuochi arlifiziali e il così detto l'alo o Svolo di un uomo, il (piale raccomandato a grosse funi, si parliva nientemeno che dalla cella delle campane della torre di san Marco allìn di recare un mazzolino di liori al doge, il (piale a goder di quelle feste seduto stava nella esterior loggia ilei suo palazzo. A prova di quanto abbiamo narralo riportiamo il seguente decreto del Consiglio dei Dieci. « 1549 9 febbraio in Consilio X coni addictione eie. Dovendosi proveder che il giorno di Gioba di Carnovale, nel quale il Serenissimo Principe con la Signoria nostra accompagnato dagli Ambasciatori va a veder la festa di Piazza per antiqua consuetudine, si faccia cosa più conveniente alla presenlia di sua Serenità di quello che s’Ini fatto sino ora, è necessario dar carico, e regolar le cose della delta festa. E però : 1’ anderà parte, che questo carico sia dato agl’ Officiali delle Rason Vecchie, e successori suoi i quali de anno in anno abbino la cura di far far la detta festa di quella sorte che li parerà che si convenga e de far la spesa della qual debbono nel loro officio far tener particolar conto, non eccedendo la summa di Ducati cento per cadami anno. Nos Capila Illustrisi. Coìisilii Decem Fobis D. D. Offitialibiis Rationum ? Klemm iam praesentibus et successoribus mandamus ut partem supra scriptum exequi debeatis. Datum die XX februarj 1549 D. Gabriel Fendramemis, D. Alexander Bondumerio s Capila lllus, Cons, X. » Sembra nientedimeno, che ben prima anche dell’epoca, cui si riferisce questo decreto dei Diecij fossero stale tolte nel Giovedì grasso le vecchie puerilità , o almeno, ■iffin di commemorare più nobilmente la vittoria ottenuta contro il patriarca Woldarico, aggiunti vi si fossero dei tornei o degli armeggiamenti. A rafforzare questa induzione verrebbe l’altro decreto del Maggior Consiglio che diamo qui appresso. « 1322 5 februarii in Maiori Consilio.....Quia isti milite* nostri inducti prò istis festis Carnis privii fecerunt fieri 'mani stangatam, ne termines recipiant sinistrum ab equis, et "t ludum nielitis facere possint intra diclain stangatam. Capta fm't pars, quod cridetur in Platea, quod nullus possit mirare >" dietam stangatam postquam erit inceplus ludus usque ad bnenu, sub poena soldorum X. prò quolibet, et qualibet vice; ll Domini de Nocle, et Capita Sexlerioruin faciant exigi dietam P^enani per silos Custodes, et sii tola ipsorum Custodum. Et S| consilium est contra sii revocatimi, »