60 Considerare poi doveansi quasi pubbliche, avvegnaché sempre aperte agli studiosi eziandio, le librerie degli Ordini religiosi. Tranquilli e proietti, poteano i monaci e i frali attendere con tutto agio allo studio, e facoltosi per la maggior parte, accrescere la suppellettile delle lor biblioteche. Fra le principali si annoveravano le seguenti : BIBLIOTECA dei Domenicani della stretta osservanza, o Ze-niana. Divenne questa maggiormente famosa quando le si aggiunse quella del chiarissimo letterato e poeta Apostolo Zeno, già da lui nel corso della lunga sua vita raccolta con sommo studio e spesa. In essa, fra gli altri codici, brillava siccome gioiello uno, che avea appartenuto a Pico della Mirandola. Era in loglio massimo, fregiato di bellissime miniature e di lettere d’ oro nei titoli dei libri, e conteneva la Storia naturale di Plinio. — dei Domenicani dei santi Giovanni e Paolo. Era celebre per codici greci, latini, arabi, ed eziandio per le pergamene, abbenché imperfette, di cui erano coperti i codici stessi. / - — dei Monaci Camaldolesi di san Michele di Murano. Si distingueva per i numerosi libri di qualsivoglia scienza, di qualsivoglia letteratura, di qualsivoglia arte, ma soprattutto per l’abbondanza di assai pregevoli manoscritti, e per quel mappamondo, lavoralo nel secolo decimoquinto dal monaco fra Mauro, cognominalo Cosmografo incomparabile3 mediante il quale Vasco di Gama, riconosciuto il Capo delle tempeste, primo eseguì per mare il passaggio alle Indie, dai Portoghesi desideratissimo. — dei Cherici regolari Somaschi del Collegio di santa Maria della Salute. Constava di meglio che trentamila volumi, e tutti di opere repu latissime. — dei monaci Mechilaristi Armeni, deH’isola di san Lazzaro. Andava provveduta, come lo è ancora, di eccellenti codici orientali. Venendo alle privale biblioteche, erano in antico celebri quelle di Jacopo Contarmi, di Daniello Barbaro, di Giovanni Delfino^ di Itocco Catane^ di Sebastiano Frizzo, di Luigi e Marcantonio Mocenigo, di Girolamo da Mula, di Paolo Paruta, di Luigi Gradenigo, di Francesco da Ponte, di Luigi Michiel, di Jacopo