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■ Tuli a la fin no semio painoti?
         Cressui in sti campi ste cale e cantoni ?
No semio tuli de una patria ¡stessa?
        Fioi de san Marco e del so stado ?
Che Dio cl mantegna, e fazza pur eh’ el cressa.
Che el ben che avemo lu ne 1’ A donado. »
    CASTELLO, fu delta così l’isola di Olivolo (V. Olivolo), bella e spaziosa contrada della città, quando, nel 902, calati in Italia anche gli Ungheria si venne a fortiiicare l’isola stessa siccome quella che, più di qualunque ultra, prossima al mare po-teasi trovare maggiormente esposta ad insulto nemico.
    —	di sant’ Andrea di Lio. Eretto nel secolo decimosesto da Michele Sanmicheli a difesa del porto di Lio, quando la dubbia fede di Solimano signor de’ Turchi, e le sue vastissime idee di conquista eccitarono i Veneziani ad assicurar maggiormente la città. Il castello riuscì opera terribile e sorprendente, e ben ne fè prova l’armatore francese Laugier, quando nel 1797, contro il divieto fatto dalla repubblica, violentemente sforzava la bocca del porto e 1’ ancora vi poneva.
    CASTEL BAFFO. Era nella contrada della Maddalena, e si vuole, che il maschio di lui si riducesse a campanile di quella chiesa.
    —	Bvlfreddo. Castello posto verso le foci delF Adige, ed ove s’invigilava affinchè nei paesi della vicina terraferma non dovesse transitare che quella quantità e qualità di mercanzie che alla repubblica piaciuto avesse introdurre.
    —	forte. Luogo della città^ nella contrada di santa Maria gloriosa dei Frari, nel quale il Sabellico dice di aver veduto gli avanzi di un castello di assai grande antichità. Pensano alcuni che sia detto forie quel sito per la sodezza del fondo; altri perchè vi sia stato un cantiere, nel quale si fabbricò nel 1261, o 1264, una nave detta la Rocca forte.
    —	delle Fenezze. Era il più lontano ci» ste Ho dell aulico Dogado, situato sull’ Adige, dieci miglia oltre Cava rie re, e verso Anguillara.
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