SCRITTURA II Ili. Dell' estensione dell' antica laguna e principi/ fondamentali d' idraulica su cui basarsi per conservarla. Hor voglianolo parlare atorno questa materia, io trovo, per scripture antiche, come non fo gran tempo che questa nostra Cita, over, dir meglio, perchè Venesia non era, questa nostra laguna bateva da Aquileia a Ravena e da Ravena a Aquileia, e per tuta era salso e dai lidi verso dove se andeva a trovar terra ferma, in tal luogo mia XXX, in tal XXV, in tal XX, in tal XV. Et in dieta laguna era la degna cità de Aquileia, la qual era a marina ; item la cità de Concordia che era a marina, la cità de Auderzo che era a marina, la cità de Altin che era a marina; la degna cità de Padoa era a marina, la cità de Ravena era a marina, la cità de Andre e de Spinesio 1 era etiam in dieta sacha, e tute era qual parte in terra e parte in laguna salsa e qual tuta in paludo come è al presente Venesia ; e per dieta sacha se andava sempre per salso e per largura granda per fina a diete citade, le qual al presente se trova esser lutane da la marina, over, a dir meglio, da la laguna, qual mia X qual mia XXV, qual mia XX, qual mia 5 e qual mia Vili, e tal più 1 A proposito di tutte queste città, ved. inn, 2 Quest’ opinione del Cornaro fu, come altre di lui, spacciata per sua dal Sabbadino e del Sabbadino la credettero propria quelli che vennero poi, sia che l’accettassero sia che la rifiutassero. Essa contiene delle esagerazioni senza dubbio, ma negargli ogni valore o sostenere il contrario, come hanno fatto il Trevisan, il Filiasi, il Tentori ed altri, è cadere nel-1’esagerazione opposta. La linea di delimitazione fra il periodo più antico e quello più recente degl’ interramenti fluviali, ci è data dalla strada costruita nel 132 a. C. dal console Popilio fra Rimini ed Aitino (Rimini, Ravenna, dintorni di Ferrara, Adria, Cavarzere, Castel di Brenta, Lova, Lugo, Porto Menai, Oriago, dove si univa alla Emilia proveniente da Padova) e dalla Strada Emilia o Annia costruita poco prima (Oriago, Caballo, Malcontenta, Rana di Mestre, Campalto, Aitino, Tre Pa-lade, Ca’ Tron, antico traghetto della Fossetta, Croce^ dove sopravanza maestosa per lungo tratto, Musile di Piave, Zancana sotto Ceggia, Noci, cioè 1’ antica No-ghera sotto Torre di Mosto, S. Anastasio di Livenza, .Concordia, Vado sul Tagliamento, S. Giorgio di Latisana, Malisana, Chiarisacco all’Ausa, Aquileia). Questa linea ci indica con precisione l’estremo limite del continente d’allora (Nissen, op.cit.wo\. II, Die Veneterpa. I, pp. 2x1-215; e Relaz. per la Topogra. fia della Venezia nell’ età romana in R. Deput. Ven. di Sto. Pa., Venezia, Visentini, 1883-1885). Infatti gl’ Iti-nerarii ce la presentano corrente lungo un lido fratta-gliato da numerosi sbocchi di fiumi, diviso in brevi tratti, interrotto da numerosi traghetti. Molto probabilmente era per ciò, e per le alluvioni assai frequenti, che ai tempi dell’ Impero i viaggiatori preferivano tener la via d’acqua da Rimini ad Aitino per mezzo dei canali scavati da Augusto e da Vespasiano, e questo de XL 2. tratto di strada era lasciato quasi inattivo. Al tempo dei Goti le cose stavano in modo che essi ritenevano impossibile a Narsete compiere la marcia per terra da Aquileia a Ravenna (Nissen, loc. cit.). Che interrimenti d’origine fluviale, posteriormente al 132 a. C. abbiano avuto luogo, dove più dove meno per ragioni diverse, come giustamente osserva il Cornaro più innanzi in questa stessa parte, non c’è dubbio, lo abbiamo già visto e lo vedremo ancora nel corso del presente lavoro. Fino al 1500 esistevano nella laguna delle considerevoli punte o coni di deiezione a Campalto, al Bottenigo, a Fusina, a Volpego ; su quello di Campalto sorgeva un’ amena villa dei Morosini, che fu bruciata per ragioni strategiche durante la guerra di Cambrai (Filiasi, op. cit., voi. II, p. 216). E i figli di quell’Angelo Sambo, che aveva eseguito tanti lavori idraulici, principali la diversione della Corbola e lo scavo del Canal d’Arco, pur richiamandosi ai loro personali ricordi, nella interessantissima deposizione del 1505 davanti al Magistrato alle Acque già citata, dicevano che anche nel precedente cinquantennio la laguna si era ristretta dappertutto (Zendrini, op. cit., voi. I, pp. 156-8). Prima dell’anno 132 a. C. poi, prima cioè che i Romani costruissero le loro vie lungo il litorale, interramenti ne avvennero di maggiori. Basterebbe citare per tutti, quelli di Spina e di Adria. E la scienza è d’ accordo con la storia. Tutta la pianura padana è costituita di terreno alluvionale sedimentizio, che è andato e va avvallandosi e rinnovandosi continuamente ; ai più vecchi strati abbassatisi per il costipamento se ne sovrapposero senza tregua di nuovi. I rimasugli dei più antichi stanzia" menti umani dell’ estuario padano si trovano sepolti a sei ed anche a sette e otto metri. E mentre questa pianura s’ abbassava e si rialzava ad un tempo, essa 8