SCRITTURA IF 131 E però questa Brenta se chiama la Brenta nuova per esser stada messa in questo lecto nuovo per dieta taiada l. E dappoi bon tempo, come ho dicto, per quelli da Charara che fono signori de Padoa, fo facta la Brentella da Limena, come ho dicto. A provar quello ho dicto, lo provo per le quatro testimonianze ho habude da Sancto Illario, ciò è da lo Abbate de Sancto Greguol, le qual, quello farà a proposito, notarò, perchè, chi tuto volesse dire, seria longa materia, et dappoi dirò del porto fo facto a oro de lago, chiamado Oriago. « Copia eiusdam rotuli Sancii lllavii et sancii Benedirti » « Dappoi lo acordo facto tra la Comunità di Padoa e lo Abbate de Sancto Illario nascete certa differentia tra quelli da Noventa e miser lo Abbate per el pagar del quarto, in modo che fo examinado i dirti testimoni* : Dominus Ubertinus de Ristiano, testis productus et iuratus dixit : scio quod iam sunt XXX anni quod manebam in Peraga et ibam a Peraga Noventam quando volebam ire Venetias, scio quod naves que defferebant me ibant per Piovegellam et cum erant ibi, veniebant nunci Abbalis ibi auferentes quartum nautibns qui detulerant me et hoc vidi per plures annos et infra; Item scio quod naute Sovente, si volebant ire Venetias, extrahebant naves suas ultra aggerem et, si ita non faciebant, non poterant ire Venetias, si per flumen non ibant. Item quod flumen factum est ad manus hominum usque ad portimi et ab inde infra factum est propter cursum aqne, eie. Compaler de Vigontia testis iuratus dixit: scio quod recordar a XL annis 3 hinc retro ; et scio quod defferebam cum mea navi homines Venetias, et videbam quod omnes omnes naute dabant tertium, si volebant portare Venetias, de eo quod a burgo in Venetiis accipiebant pro naulo. Et in Madio et Augnsto et tertio die ante festum Ascensionis ; el tertium posi et in festo sancii Marci. Ilem scio quod homines Novente, si volebant ire Venetias, ibant usque ad portum et ibi erant extraebant suas naves ultra aggerem et ibant Venetias. Et qui per flumen volebal ire, ibat per Bampaturam 4. Et dicebatur tunc quod homines Padue scilicet 1 Brenta nuova rispetto a quella che correva per Brondolo, la quale fu chiamata vecchia. Questo «nuova» ha valore relativo e transitorio. Più tardi si chiamerà Brenta nuova la diversione di Dolo del 1507. 2 La ragione dell’ interrogatorio era enunciata così in una scheda, unita alla pergamena contenente i patti di pace, nell’ archivio dell’ Abazia. La vide anche Flaminio Corner, che la riportò tale e quale (Flam. Corner, Eccl. Ven. ecc. to. IX p. 339). Quanto al tempo poi, sembra che, come pensa il Marzemin, esso deva fissarsi fra il 1174 e il 1177. Ed anche quanto alla diversità delle deposizioni sembra accettabile la congettura deHo stesso Marzemin, che la spiega con la diversità del tempo. Come sappiamo il Risilano si riferiva a 30 anni prima, e il vigonzese invece a tempi più remoti, precedenti al patto del 1144 (Marzemin, op. cit., pa. I, pp. 118 e 115-128). Par- rebbe che più tardi si tornasse ancora al terzo. Nella importante sentenza, che a favore dei Marcello veniva pronunciata dai magistrati del Piovego nel 1327' (v. App. a questa Pa.) si cita una carta del 1204 nella quale si parla di un tal navolo : « Ancora provemo per un oltra carta fata in MCCIIII corno lo abbato del dicto Sancto Illario .... toleva lo terzo deli noli deli navilij che passava per dito fiume de Sc.to Ellero ». (Museo Civico, Codex Pubi., c. 397), eccetto che non si alluda al passato. 3 Quadraginta hanno anche il Codice Foscarini di Vienna e il ms. del nostro Archivio, mentre il Corner ha quinquaginta, Marzemin tolse dal Corner (Bib. dell’Ateneo Veneto, Atti ufficiali ecc., c. 2‘; Corner, op. cit., to. IX p. 340 ; Marzemin, op. cit., pa. I, p. 127). 4 II Boerio dice che « Bampatura » onde il veneziano « Bampaor e Vampaor », equivale a scaricatore, bocca, sfogo. Il Gennari afferma che, in tutte le carte 1