82 MARCO CORNARO fu molte fìevre in Venesia in modo chel se diceva che le aque dolce conduseva questo mal aiere ; et per el Conseglio de Pregadi fo facto do Savii a proveder a diete, i qual examinasse tute provisione se haveva a far sora diete, i qual dapuò tolto ogni bona information, quelli havesse a vegnir al Conseglio de Pregadi cum sue opinione. E fo facto miser Thoma Duodo e miser Maphio Michiel, i qual praticò insembre 1 questa cosa più de anno uno 2. Et in questo mezo fo facto el dicto miser Thoma Duodo podestà over capitanio de Bresa, et acceptò, et in suo luocho fo facto miser Francesco molte volte invocato e non mai eseguito con danno enorme della laguna, perchè « le aque dolze » erano « dezexe entro per i arzeri » ed avevano « menà... lodo (loto) e rena e radise e semenza de chane... tolto et atterrà i fondi de le aque salse cressando suxo paludi e canedi de qua da i diti arzeri verso Veniexia cum 4 ponte de canedi molto fuora, le qual ponte » indi- cavano « de far valle chome è de costume e.... canedi « con « aque morte... fomuxitade (vapori) e puce », si ordinava ai patroni dell’Arsenale di piantare quattro roveri, con scala di cinque livelli d’un piede ciascuno, « el primo..., al chavo della ponta del chanedo che varda per mezo Sancto Andrea (S. Andrea de Zirada, fra la Punta di S. Marta e la Sacca di S. Chiara (v. Parte V). El terzo.... al chavo de la ponta del chanedo che è vegnando zoxo da Lizafuxina a man destra. El quarto.... al chavo de la ponta del chanedo, che è vegnando zoxo a man destra de Bolpadego ». (Arch. Sta. Ven., Sen. Misti, reg. 60, c, 163, 164, 180, 183; Savi Acque, Capit. n. 342, c. 37 e 38 ; Zen-DRINI, Op. CÌt.t VOI. I, pp. S9-97). 1 insembre, insieme. 8 II 13 ottobre 1440 si eleggevano tre provveditori alle Acque Nicolò Cappello, Tommaso Duodo e Mafeo Michiel, perchè visitassero i luoghi e sentissero 1’ opinione dei medici a proposito delle febbri e delle malattie che persistevano a Venezia da taluni attribuite alle acque dolci e specie al Bottenigo. Avendo Nicolò Cappello rifiutato per impotenza (doveva essere vecchio e malato), il 6 nov. s’ imponeva agli altri due di fare il sopraluogo, senz’ attendere la nomina del terzo (Arch. Sta. Ven., Sen. Terra, reg. 1, c. 2; Zendrini, op. cit, pp. 87-98). Ma in causa del cattivo tempo essi non poterono per al* lora effettuarlo. Però con l’aiuto dell’ ingegner Picino, del gastaldo e di altri pratici di S. Nicolò, di Francesco Catena, ammiraglio del Castello del Lido eseguivano degli scandagli da Fusina fino a S. Elena e raccoglievano i risultati in questa relazione, che porta la data del 18 Nov. 1 Prima comenzando da lizafusina fina a la bocha del canedo verso Veniexia è sì atterado et amunido che a pena cum 1’ acqua comuna se puoi andar. • 2 Da la bocha del Canedo fina a la meda del chioldo la qual se truova esser tajada, ma quei da S. Nicolò afferma esser quella, se truova de aqua co-muna pie do e mezo, zioè p. 2 3 e 4 Da la predita meda del chioldo fina a la meda del chómedo che ha la croxe se truova da piè 3 in 4 al più nel gorgo del chomedo de la chroxeta, et trovado piè diexe et i° quarto p. 10 5jt, 5 Vegnando zoxo per chanal fin che se meta la cha- vana tra levante e sirocho trovasse p. 9 '/2. 6 Et succedando per chanal zoxo fino se schuode S. Anzolo fuor de S. Zorzi se trova pie tredese, cioè p. 13. 7 Et metando S. Nicolò entro i frari 300 vargi lutan del chanal grando entro le velme truovase p. 2 1/2. 8 Et metando S. Marta in S. Segondo a mezo chanal pur de acqua comuna se truova passa 4. 9 Et per mezo S. basejo a mezo chanal scharsi passa 3 P- 3. 10 Et per mezo el ponte longo de la Zudeclja, et el rivo pizolo de S. Vido a mezo chanal passa tre, piè do e mezo. 11 E per mezo la chaxa da le do torre de M. Fran- cesco da Molin a mezo chanal più presso terra passa 6 p. 3 >/4. 12 A chavo della vigna de S. Antonio passa 55 o zer- cha lonzi vegnando fin S. Antonio se truova de aqua comuna passa 4 p. 1. 13 Passa 50 lutan dal faro vegnando verso S. Antonio, e metando el chastel vecchio entro del faro passa 3 P- 3 V*. 14 Apresso el faro se trova passa 2 p. 2. 15 Vegnando dal faro verso S. Lena zercha passa 25 lutan se truova pur’de aqua comuna passa 4 p. 1. (Arch. Sta. Ven., Savi Acque, Capit. n. 342, c. 41 ; Zendrini, op. cit., voi. I, pp. 98-99, la riporta con qualche om-missione e alterazione). Come abbiamo detto, fuori per allora non si andò. Il 30 nov. fu concessa ai due Provveditori Duodo e Michiel una dilazione in causa delle grandi pioggie e dei cattivi tempi e solo il 15 Die. questa relazione fu fatta alla Signoria. In questo giorno poi si prendevano anche le conseguenti deliberazioni e cioè : I. di chiudere la rotta della Brenta ad Oriago non ancora chiusa perchè le sue acque non entrassero nel Bottenigo e di qui in canal di Rialto. Il Bottenigo era più basso della Brenta e portava già in laguna abbastanza d’ acqua col Musone e con altri fiumi ; II di chiudere tutte le altre rotte esistenti sulla riva sinistra della Brenta fra la Mira e Volpatico ; III di fortificare questa riva ; IV di