140 MARCO CORNARO E1 qual prima fo facto de maieri largo pie XL e pien de terren, el qual costò meio de ducati LXXXm 2; che ha mò facto la Brenta 3 tanto quanto quella se ha più longa la via, tanto quella se ha più alzada, in modo che al tempo de le montane quella se ha levado per modo che lha aterrado forsi valle L da la Mira in zo, ne le qual per tutto se piava pesci salsi. E chi voi veder questo vada a le Rason Vechie e vederasse uno lago che se alitava per li Signori del dieto Officio, el qual era tra la Mira e Uriago, el qual fu vendudo per miser Francesco Bernardo, padre del spectabile miser Nicolò e fradelli, del MCCCCIIII, essendo officiai a le Rason Vechie, el qual è tuto andato in terra ferma4. Como etiam se può veder per le valle de Uriago, le qual tute sono aterrade, e al presente se lavora a biade ; e cusì quelle del Moranzan se a comenzà a lavorar ». E chi voi meglio intender el dano ha facto la Brenta, dal M'CCOLXX in qua, vada a lo Officio de Levante e vederà in libro F a carte 8, fossi lagi over, a dir meglio, valle da XXX in su, che tute se afitava et tute sono aterrade c. Hor chi voi ben considerar la ruina, che ha menado la Brenta, vada contemplando Sarmazza ( 11 io), e quella certa dei frati di S. Uario (1142), nel 1191, non essendo una tale diversione bastata, avendo anzi la Brenta traboccato da Oriamo in laguna per le due diverse vie di Fusina e del Botte-nigo, si deliberava di chiudere queste due bocche. Nel 1299, essendo cresciute le acque del grosso fiume e quelle di Mestre, si pensava ai ripari ; e nel 1303 si deliberava un’ altra diversione di esso « quod flumen Brentae debeatur serrari per illam viam, quae videtur Domino Duci» (Trevisan, op. cit., pp. 12, 28, 30), Ancora, nel 1312, la Signoria e il Comune di Padova s’ accordavano nel dare alla Brenta una via che non fosse dannosa nè al Padovano, nè a Venezia : « lectus seu discursus flumini Brente versus mare, cum minori damno et gravamine Comunis..., Padue, et____ maiori comodo et militate Comunis Venetorum.... co-munibus expensis «. Questo accordo è contenuto nello strumento di pace di tal anno ed è ricordato da Lorenzo de Monacis con le seguenti parole : « declaratum fuit, quod detur locus alienus fluminis Brentae versus mare » (Lorenzo de Monacis, op. cit. lib. V. Lo strumento di pace fu pubblicato dal Verci op, cit., to. V, p. 161). Come si vede l’argine del 1324 fu un tentativo più grande ed audace, ma non il primo. Di un cosifatto argine poi e della sua continuazione verso S. Giuliano di Mestre, devonsi vedere le tracce, come pensa il Barcella, in quello delle Bocche o Bocchette, che tuttora esiste e che si estende fra la laguna viva e morta, cioè fra acqua e barene, non in quello del Bondante, come pensa lo Zendrini, in cui invece devesi vedere un’ opera assai posteriore (Bar-cella, op. cit., p. 72; Zendrini, op. cit, voi. I, p. 10; Vacani, op. cit., p. 90). 1 L’ autore delia Copia d’Archivio o non conoscendo o non ricordando questa parola veneziana an- tica « maieri » lesse malamente « di maniera che ». M « maieri » ha anche il codice foscariniano e poi una tale parola è senza dubbio la giusta. Trovasi, ad esempio, nella deliberazione circa lo scavo del Canal Grande (Ved. parte VII) e nei patti per lo scavo del Canal di Fusina nel 1460 dove si stabilisce di costruire una palizzata « serada de maieri over schorzi » (Arch. Sta. Ven., Collegio del Sai, 8a, c. i36l). Essa significa tavole rozze, le prime tagliate dall’ albero e che ritengono nella parte esterna, con la curvatura, la scorza, 2 La misura è errata. Vedasi il decreto. Non ho potuto controllare in nessun luogo 1’ ammontar della spesa. 3 II codice ha « che hanno facto la Brenta tanto quanto ». Così ha pure la copia d’Archivio ; ma il codice foscariniano ha invece la lezione, che ho creduto di adottare perchè più sensata. 4 Le elezioni alle Razon vechie cominciano col 1438 in Seg. alle Voci e perciò non potei assodar nulla per quanto riguarda il Bernardo. 6 A lavorare il terreno non solo, ma anche a costruirvi edifici sontuosi, come la villa Foscari alla Malcontenta. 6 Di questo officio de Levante esiste pochissimo. C’ è nel nostro Archivio di Stato un Codice ex Brera 11. 263, contenente il Capituiare Ofìicii de Levante e nient’ altro ; dell’Archivio relativo a quest’ ufficio nulla rimane più. In esso Capitolare a c. 15 e seg. vi sono disposizioni del 1351 riguardanti la legna da ardere, niuna traccia di disposizioni idrauliche. L’ officio, come si desume facilmente dal titolo, soprastava alle mercature col Levante : « Et addatur in capitulari illorum qui sunt et erunt super merca-tionis Levantis » (Melch. Roberti, Le Magistrature giudiziarie veneziane e i loro capitolari fino al 1300, Venezia, R. Dep St. Patria, 1911, voi. III, p. 42, n. 3).