SCRITTURA I. dicionado perchè per dieto è tuto el fondi pien de legnami et etiam in molti luoghi aterrado e le rive tute piene de ciese e legnami >. Per el qual fiume per la information havemo havuta, se taglia al fermo passa V1“ in VIui de legne. Secundo come ne ha referido Daniel Marin e Marco da Cremona, i quali ne ha dieto come per esser averto el fiume del Ceson 2 quasi tuta laqua del Medolo corre per quello e che quello bisogna serar e conzar la Piavesella. I Ora il Cornaro ritorna indietro per esaminare il territorio compreso fra Piave e Sile, compiendo così una specie di giro. Dopo essere andato da Venezia al Tagliamento per la via lagunare, ritorna per la via di terra, seguendo l’antico percorso romano della Po-stumia (Concordia-Motta-Oderzo) e dell’Annia (O- derzo-Ponte di Piave). II Meolo nasce presso Breda ; fra S. Bartolomeo Villanova e la ferrovia Treviso-Motta volta bruscamente la sua direzione da N-S in E-O con un angolo retto, e si accosta al Vallio tanto che all’ altezza della ferrovia par che vi si congiunga, dopo di che riprende la sua direzione primitiva, naturale, N-S, per Rovarè, Monastier (S. Maria del Pero, 1’ antica abazia dei patriarchi aquileiesi) e Meolo fino alla Fossetta, dov’entra, davanti alla casa, che fu lo storico traghetto fra la Dominante e il Friuli, e per mezzo di essa nel Sile, alla Catena, presso le Porte Grandi del Sile. Ma anticamente tanto il suo corso superiore, quanto il suo corso inferiore erano ben diversi. A proposito del superiore, da doc.4* dell’ Abazia che io potei consultare per la squisita cortesia dei conti Ninni, dalla testimonianza del Cornaro e- dagli alvei esistenti, si desume che, nell’ angolatura brusca, sul principio del Quattrocento gli furono immesse le acque della Piavicella e del Crespolo o Zenzon, del quale vedesi la traccia nell’ alveo, che nell’ angolatura appunto s’ attacca al Meolo (V. Zenson) ; e che nel punto di ravvicinamento col Vallio, sul finire del Cinquecento, gli furono tolte quelle del suo affluente principale il Pero, per condurlo nel Vallio affine di muovervi dei molini di Casa Valier. Nel corso inferiore venne prima ancora del ’400 riunito col Vallio e col Sile per comodo della navigazione con Venezia, a mezzo del canale la Fossetta (la Papaluserta del Cornaro ?), ma conservò sempre il suo corso principale diritto fino davanti a S. Felice di Ammiana, dove sfociava col Sileto, un ramo orientale del Sile, fintantoché il Sile non fu condotto per il Taglio in Piave (1674-77). 8 Dei boschi, che dovevano coprire tutta questa regione fra Sile e Piave, fino là dove ancor oggi c’è la palude, si trovano memorie nei doc.11 ecceliniani editi dal Verci (Pavankllo, Aitino), nella conces- sione di Papa Onorio ai Crociferi di Venezia nel 1216 (Pavanello, Traghetto detta Fossetta)-, nei doc.1' del- l’abazia del Pero da me esaminati e nella mappa del Marcolina del 1547, ora da me pubblicata per la pri ma volta. Il 22 maggio del 140S si deliberava di scavare il Meolo e di fare certe bove o chiusure là dove dal Meolo si entrava nel Sile, per poter condurvi a Venezia facilmente la molta legna, che c’era in questi boschi, e il 9 d’ Agosto si autorizzava il capitano di Treviso a spendere i 1000 ducati, eh’ egli reputava necessarii per il compimento dei lavori (Arch. Sta. Ven. Sen. Misti reg. 48, c.9‘, 95»), Nel 1442 e 47 le cose stavano di nuovo malamente, perchè si rinnovavano gli ordini di scavo (Arch. Sta. Ven., Sen. Terra Reg. 1, c. 83; 2, c. 24). Anzi nel dicembre del 1442 si lamentava fortemente che gli ordini dati dopo i consigli del Cornaro, non fossero stati eseguiti e perchè bisognava provvedere in tutti i modi possibili che in Venezia si avesse legna da fuoco per tutti, ma specialmente pei poveri, e perchè altre volte era stato scritto ed ordinato al Podestà e Capitano di Treviso che facesse scavare il Meolo ed il Vallio, conducenti nel Sile (così dice il doc.) affine di trasportare per essi una grande quantità di legna, ma nessun provvedimento era stato preso per renderli comodi, specialmente per P inverno, durante il quale non si poteva aver legna da altri luoghi donde si era solito trarne, si pensava seriamente a questo affare ; e si deliberava d’ ordinare al suddetto Podestà che sotto pena di cinquecento ducati, appena il tempo lo avesse permesso, desse corso ai lavori non eseguiti. 2 II Zenson porta nella carta top. militare il nome di canale. Il suo corso odierno comincia sopra la Cal-lalta, nel Meolo, dove questo fa un angolo di 90°, costeggia ad oriente il bosco di Barbarana e sbocca nella Piave a Zenson. Sul principio del Quattrocento le acque vive del suo corso superiore furono, come abbiamo veduto parlando del Meolo, condotte ad alimentare questo fiume e perciò, al punto d’unione, venne fatta una chiusura, la Bocca di Paralovo (Para-dore o difesa? v. carta del Sabbadino), ma nel 1550, essendo essa stata rotta per dar acqua ai molini dei da Mula in Zenson, con grave danno della navigazione del Meolo, decretavasi di sostituire alla chiusura una intestatura affinchè 1’ acqua del Zenson corsesse tutta nel Meolo. I Da Mula per i loro mulini potevano condursi nell’ alveo inferiore del Zenson i tre quarti d’acqua