84 MARCO CORNARO • I Savi fo miser Francesco Barbarigo, procurator, miser Marco Foscari, procurator, miser Federico Contarini, procurator, miser Alovise Loredan, procurator, miser Antonio Venier, el cavalier, miser Fantin Pisani cl cavalier, miser Zuan Justignan el cavalier, miser Vido da Canal da San Polo, miser Francesco di Garzoni, miser Maphio Michiel, miser Marco Morosini da San Stadi, miser Andrea Zulian, miser Francesco Zorzi, mister Bertuci Falier, -miser Vetor Dolphin, i qual tuti zentilhomeni acceptono K Et la nostra Segnoria me fece comandamento a io, Marco Corner, che dovesse andar cum dicti. I qual cum el nome del Spirito sancto ando'no' a veder diete opinion e menono cum si maestro Pecim inzegner, maestro Antonio da Selvele, inzegner, maestro Berto da Varago, inzegner, maestro Stevanin, murer, Nicolò Vegnier da Chioza, Anzolo Sambo da Chioza,. Dona riza Dorzoto tentor, Fra Moro da San Michiel de Muran, et alguni da San Nicolò 2. I qual se partino de qui a di 24 novembrio 1444. El qual zorno tuti se redusse ala Mira, e quella sera fo facto cavo de tuti per etade miser Vido dp, Canal, el qual havesse a comandar et aldir a uno a uno chi a lui pa- si dava impulso allo scavo del Canal di Fusina (24 Gingno 1443) ordinandone agli officiali del Sale e di Rialto l’esecuzione e stabilendo i mezzi per il rimborso della spesa con la tassazione di un soldo su ogni barca, di due su ogni burchio, per anni cinque. L’ otto nov.bre, i due provveditori presentavansi in Senato con i loro progetti, differenti l’uno dal-1’ altro, ed in tal giorno deve aver avuto luogo il dibattito, che il Cornaro riferisce, onde si veniva nella determinazione di ampliare la commissione giudicatrice con la nomina di un Collegio di altri quindici Savi sopra le Acque e di dare ad essa piena libertà di deliberare e di agire. (Arch. Sta. Ven., Senato Terra, reg. 1, c. 98, 108, uo‘). • 1 Lo Zendrini, dopo averci dato l’elenco degli eletti nella seduta dell’otto novembre 1443 qual è in Savi alle Acque, soggiunge : « quegli stessi nomi che riferisce il Cornaro... a riserva di tre che ha om-messi » (Zendrini, op, cit., voi. I, p. 101). No, egli ne ha ommessi due soltanto e quelli, che doveva óm-mettere, cioè Nicolò Cappello, che rifiutò per impotenza e Luigi Storlado, che fu cancellato perchè non si era presentato « ad tempus ». Nè ha errato perciò dicendo che il Collegio fu di quindici Savi, anziché di diciassette (quindici nuovi e due vecchi). Ne abbiamo la prova nel decreto con il quale si stabilisce il limite della maggioranza « 18 nov.bre Cum duo ex Sapientibus electis super aquis refutaverunt et reliqui qui sunt quindecim in totum sint parati et in ordine eundi ad exequendum sibi comissa. Vadit pars quod dicti quindecim sequantur et attendant facere ea que facere debent et omnia fiant prò duo tercia ipsorum quindecim (Arch. Sta. Vkn,, Savi alle Acque, Capit. n. 342, c. 43*). Un piccolo errore egli commise, attribuendo a Federico Contarini la dignità di procuratore, di cui fu investito poco dopo, ma nello stesso anno. (Savi alle Acque, sopra cit. e Zendrini, op. cit., voi. I, p, 95), Un tale errore del resto è giustificabile ili lui, che scrisse ciò parecchi anni dopo. 2 Lo stesso giorno 14 nov. 1443 si faceva scrivere ai Rettori di Padova, Treviso, Brescia, Vicenza perchè mandassero ingegneri ed altri esperti d’idraulica, con massima sollecitudine, alla Mira, dove si sarebbe iniziato il sopraluogo dei Savi. Si desiderava udire anche P ingegner Ravanello ed un.certo maestro Domenico: « et specifice scribatur Brixie prò magistro Ravanello et Tarvisio prò magistro Dominico Ingeniario et aliis » (Arch. Sta. Ven., Savi Acque, n. 342, c. 45). A proposito del primo ecco quanto ho potuto raccogliere. Negli Atti dei Rettori di Brescia, che conservatisi in tale città, c’ è lina deliberazione del 25 marzo 1428 a favore del maestro Ravanello, cittadino bresciano, con salario di nove ducati d’ oro al mese per i servizi prestati e che continuava a prestare nell’esercito, durante la guerra veneto-viscontea, (Devo tale notizia al cortese direttore dell’Arch. di Sta. di Brescia). Nel 1435 andava col Pinzili nell’ alto Trevisano per studiarvi il tracciato della Brentella ; nel 1443, come abbiamo ora veduto, trovavasi a Brescia ; nel 1445 e nel 1446 di nuovo sulla Brentella, in qualità di protomastro o sopraintendente dello scavo di essa, che fu da lui continuato ed in gran parte compiuto « pro-secutum... et in magna parte completum » (Arch. Sta, Ven., Sen. Misti, reg. 59, c. 139 e 149 ; Sen. Terra, reg. 2, c. 8*). L’ amico mio Augusto Serena mi mandava, togliendola dal suo schedario, la notizia che nel 1445 la Comunità di Treviso concedeva al. Ravanello di assentarsi per rimpatriare, a patto eh’ egli rispondesse prontamente ad ogni chiamata, la quale si fosse resa necessaria nel corso dell’ opera idraulica ; nel 1455 di nuovo a Brescia quale ingegnere della Camera citta-.