• UDXXXIII, MAGGIO. Zardineri, senza calza, inmortalli, Fortunati, Eterni, Fausti, Modesti, Elelli, Prudenti, Polenti, Fraterni, Perpetui, Sbraga zai, Liberali, Triumphali, Principali, Semprevivi, Fidoli, Felici, Puavoli, Regali, Signorili, Soprani, Ziati, Solenni, Pigna, Zenevre, I Belli, Dia conservare. Numero 34. Da poi disnar, fo Gran Conseio. Non fu il Serenissimo el fossemo pochi, zoè da 1250 ; et veneno a Conscio il signor con 15 compagni soprascritti, quali senlorono in cao del Conscio, i quali feno conzar con tapezarie con le arme dii signor da chà Querini, cosa clic mai più fu fata per Compagnia che fusse levata, nè a Gran Conscio mai è stalo posto spaliere con altra arma che del Principe che vive, et tainen niuii disse niente. Item, vene a Conseio sier Zuan da Leze el ca-valier di sier Priamo, vestilo di raso negro per la morte de la moier, et sento de sora sier Lorenzo di Prioli el cavalier, qual ha più .inni de lui, dicendo lui esser cavalier el conte, ma conte paladiu come è lui, non preciede i cavalieri, pur si senló, el non fo dito altro. Et questo fo per esser cavalier et conle. Fu poslo, per li Consieri, la gralia di sier Priamo Malipiero qu. sier Dionisio debitor, di perde la di dazi di pagar di Monlc vecliio di le 30 page, iusla la parte. Fu presa. 180 Fu posto, per li dili, la gratia di..... Fu poslo, per II Consieri la gratia di ... . Fu posto, por li diti dar licenlia a sier Sebaslian Pizamano capitanio di Raspo, di poter venir in questa (erra per zorni 15, lassando in locho suo sier . . . . Fo sagramentà il Conseio per li Censori el Avogadori. In questa sera, a la Zucca, in chà Vendramin, fu fato el feslin di compagni sopradili, el fono da zerca 50 donc, Iute ubcdienle a la parte, el lu cena fata di sopra, dove cenorono da 200 persone. A dì 19. La matina. Fo lettere da Milan, di l’orator, di 14, et da mar....... Vene l’oralor di Milan, con alcuni avisi di Pranza veelii, et parlò zerca far iudiee uno brexan, di le cose di Oio, el uno milanese. Di Trento, fo Ietere di Andrea Itosso secretarlo, di.... Come li cesarei non volcno se parli de innovatis eie. Fo terminalo per Collegio a bossoli et ballote, rhe sier Marco Zaccaria rimase a le Cazudc el non havia aceti in tempo, heri fo proposto di far in locho suo in Gran Conscio, el qual comparse a la Signoria dicendo è officio con pena et non poi refudar, sicliò non acade acetnr el li convien entrar, visto la leze, io terminò come fu fallo alias a sier Nicolò Bon, qual rimase a le Rnxon nuove el non aceto, ma fu termini potesse mirar, cussi è sta termini che diio sier Marco Zaccaria possi inlrar. Fo aldlli con li Cai di X quelli de la Patria dii Friul con li soi avocati, per li danni hauti dal qu. Antonio Sovergnan rebello et fo termina dar la sua facilità a inissier llironimo Sovergnan con questo desse a li dannizadi di la Patria, castellani, ducati.... F.I il prefalo domino llironimo ave li beni di Antonio et non voi pagar, dicendo Francesco el Bernardin non ha auto parie, voi etiam loro pagino. Ilor parlò domino Maufrco da Castello per li castellani, qual ha raxon grandissima. El li rispose domino Constantin Sovergnan fo di domino llironimo. Gionse heri in questa (erra la galìa sotil, sora cornilo sier Zuan Morcxini qu. sier Antonio, venuto di online dii Collegio per ¡scambiar la soa galìa el li manca 40 homeni, li (orano qui, el va a Zar?, levarà il bailo va a Costantinopoli el anderà con la Bondimiera di l’oi rftor al suo viazo, el la galla so-racomilo sier Andrea Contarmi starà in Dalmalia a interzarsi.