c: MARCO CORNARO 63 Lorenzo Loredan stipulavano con Cristoforo di Liberale da Oderzo, che troviamo in documenti posteriori chiamato Dall’Acqua, certo per la fama acquistatasi in questo lavoro, la convenzione o i patti per il nuovo Canale. Questi patti si possono dividere in due parti, nell’una si parla della costruzione, nell’altra della manutenzione. Quanto alla costruzione, egli prometteva di far sì che il canale avesse tale profondità da potervi navigare anche durante le più basse maree « pie do e mezo d’ aqua per la plui bassa aqua », tale larghezza da permettere 1’ ingresso non solo ma anche il cambio ad un burchio della portata di 150 carra di legna, piedi 15 nel fondo, 20 al di sopra, e di condurla a termine entro il maggio del 1’ anno successivo. Domandava per ciò piena libertà di azione nello scegliere la via allo scopo di aver l’acqua in maggior copia, di poter ottenere dal vescovo equiliano la cessione dei terreni necessarii per lo stesso fitto che gli era pagato dai conduttori, di costruirsi alla palata in principio del canale, nella laguna di Equilio, una casa, di utilizzare per essa tutto il materiale di quella che sorgeva all’ ingresso del vecchio canale, di poter vender ai suoi lavoratori pane e vino senza dazio, fino al termine dell’opera. Domandava poi quale compenso pecuniario per la cava, palata ed altri congegni regolatori della corrente, ducati d’oro 2300, e per la casa un particolare contributo di altri cento, da pagar-glisi t6oo di quando in quando a sua richiesta, ottocento col fitto dei boschi comunali ch’egli gode'va in Treviso ed alla Motta. Quanto alla manutenzione, egli s’impegnava di mantener il nuovo canale sempre in ordine, di starvi esso stesso alla custodia o di porvi in sua vece una persona di pieno gradimento della Signoria. Chiedeva, p.er questo secondo lavoro, a beneficio suo e dei suoi eredi, il godimento della nuova palata alle condizioni del Formento, il pedaggio cioè sui burchi, barche e navigli d’ogni specie; la facoltà di poter mandar la sua barca armata alla scoperta del contrabando nei porti di lesolo, Livenza e Tre Porti; e di godere il conseguente diritto sulle multe, il privilegio per l’oste della sua palata di comperar vini della Piave e della Livenza (non altri), di vendervi pane e cibi ai pas-seggieri e ai naviganti senz’alcun dazio '. 1 1440 - 8 agosto. Pacti e convencion che contraze ser Cristofal de Liberà! da Ovederzo cum i spectabili miser Francescho Querini e miser Piero de cha da Pesaro et miser Lorenzo Loredan honorabilis. officiai ale raxon vechie- de far far una nuova chava in luogo de chanal d’Archo per la qual chava se possa sempre navegar. Et prima. E1 predicto ser Cristofal se ubliga de far over far far la dita fossa cum tuti suoi artificii et inzegni dove melio i parera che per el men continuamente la dita fossa haverà pie do e mezo d’ aqua per la plui bassa aqua che possi esser azioche sempre se possa andar e vegnir per la dita chome se vorà e piaxerà a queli che farà transito per el dito luogo la qual fossa sia si larga in el fondi e in la bocha e per tuta la dita fossa chel ne possa intrar uno burchio de chara 150 de legne et cambiarse per tuta la dita fossa. Item el dito vuol che el ge sia licito poder far chavar la dita fossa per ogni luogo che i sia plui utele e dextro per ha ver 1’ aqua granda per poder navegar per la dita fossa cum burchi e barche, e per chel po- deria esser che del terren dove el farà dita fossa seria de misser lo veschovo de Iexollo è de bixogno che per la signoria i sia provisto che l’abia el dito terren cum questo chel dito ser Christofal i dia per rata el fito chel dito miser lo ' veschovo affita quel terren per tanta parte quanta lo i torrà in el dito lavorier et cussi contenta il dicto miser lo veschovo. Item vuol far una chaxa per habitacion suxo la dita fossa dove se farà la palada la qual chaxa sia coverta de coppi e serada de legnami, la qual chaxa el dito ser Cristofal se obliga de far a tute suo spexe abiando i Ugnami tavolle e coppi et feramenta de la chaxa vechia de chanal d’Archo e habiando ducati cento de i denari del nostro chomun per farla far. Item el dito vuol che lo i sia concesso a poder far vender pan e vin a tuti queli che andarà a lavorar ala dita chavacion palada et altri suo edificii fino che 1’ averà compido senza alcun dai;io. E per priexio e pagamento de la dita chavacion e palada e suo altri edificii chel farà per tegnir 1’ aqua grossa in la dita fossa e per farse vegnir de le aque