SCRITTURA II 107 vero intelligente, che chi havesse voiudo cercar de meter una parte de cazarne presto fuora de Venetia, non poderia trovar la più bella, come per ordine in questo dirò. E la rason è quello che me move a dir, quello provarò per scripture antiche e per ex-perientie, le qual cose tute che ho a dire, priego Idio eh’ io dica busia per ben e utile de Venesia et de questo Imperio, el qual me dubito che presto non se dica quello sigilo dei X il 4 marzo 1462 con la facoltà ai barcaioli di Mestre di erigersi in Cannaregio una scuola sotto il patrocinio di S. Andrea). Con questa chiusura le acque di Mestre venivano per allora, obbligate a sboccare a Tombello, cioè a Campalto, come si può dedurre dal doc. del 22 maggio 1462, che riporto più in giù, parlando dei lavori sulla Brenta. Frattanto le opere intorno a questo fiume procedevano, come sempre, a rilento, non per colpa dell’ assuntore, il bravo chioggiotto Sambo, bensì per colpa dello Stato. Il 19 giugno 1490 si autorizzava Tommaso Contarmi, il compagno del nostro Marco Cornaro, a valersi dei prigionieri per i lavori di rettificazione della Brenta alla Ca’ di Dio alla Mira e alla volta di Doto (« ad voltam de doli docto » Arch. Sta. Ven., Noi. Colleg., reg. XVII, c. 192). Il 3 agosto 1491 venivano per ordine pubblico distrutti i m'olini dei Valier per poter procedere liberamente nei lavori del nuovo alveo ; e il 19 dello stesso mese anche la navigazione della Brenta sospesa, onde Nicolò Tron, capitano eletto di Padova, doveva differire la sua partenza, e, il 20, il savio alle Acque Paolo Morosini provvedere a ripristinar sollecitamente il funzionamento dell’ importante arteria fluviale. Ma la scarsezza dei mezzi impiegati non permetteva un rapido progresso. Il 2 maggio 1462 per affrettare il compimento dei lavori sulla Corbola, che si tornavano a proclamare assolutamente necessarii alla salvezza di Venezia, destinavansi anche i denari avanzati da Bernardo Giustinian e Paolo Barbo nella loro missione presso il re di Francia (Arch. Sta. Ven., Noi. Colleg., reg. XVII, c. 192 ; reg. XVIII, c. 33*, 34, 35, 6o‘). Era come versare una piccola goccia in gran vaso ; e il 22 maggio il sopraddetto savio Morosini parlava alto e forte proponendo la seguente parte, che riproduco integralmente come testimonianza, sia dello stato dei lavori, sia della entità dei mezzi adoperati : « 22 maggio 1462 - Proponente : ser Paulus Mauroceno sap. sup. aquis) Instando la nostra Signoria la necessità de chavar la Corbola per meter la Brenta in Canal mazor avanti le inundacion de le aque segondo chome e preso per questo conseio a caxon la non compia de atterrar questa nostra laguna El fo ordenado per quella che con ogni solicitudine el se dovesse far vegnir al dicto lavoro le opere deputade Et oltra questo far tuor du-xento in trexento lavorenti in ogni forma trovar danari da pagar le mercede de dicti lavoradori. In execution del qual comandamento sono stadi sul dicto lavoro homeni 600 in 700 Et hano facto uno bello et grande lavoro in modo che quel pocho che resta a chomplir continuándose in dieta forma presto se leveria la Brenta de questa nostra laguna e meteriase in canal mazor et sereriase le boche in modo che dal dicto chanal mazor el qual e mia octo lutan de qui fina a Tombello roma-gnera sincera e libera questa nostra laguna et segura questa nostra cità da ogni inconveniente e danno de canedi et aque dolze. Veramente non solo dieta opera cussi salutifera e necessaria al salvamento de questa cità romagnera imperfecta ma i poveri homeni i quali hano lavorado e lavorano cum speranza de haver le sue mercede et de quele trar el viver suo romagneno chalefadi e desfati. E questo solo per non li esser pro-vedudo de danari segondo per la nostra Signoria fo promesso la qual cossa redundera a incargo de la nostra Signoria et a gravissimo danno de questa terra impero che per non esser complida dieta opera e se-rade le boche la Brenta menerà in questa laguna più sabion cha non poria portar tute le nave de questa cita. E per obviar alincargo de la Signoria nostra e per schivar tanto danno de la terra nostra le conveniente cossa chel sia provedudo quanto più presto far se può de danari sufficienti a compir dieta opera cussi salutifera e serar dicte boche. L’ andará parte chel collegio da mo a quatro di proximi debia haver fata provision de tanti danari che siano sufficienti a complir dieta Corbola et serar diete boche, i qual immediate se possino haver e siano con-signadi a i officiali de le raxon vechie a chaxon possino satisfar a la merzede et opera de quei doverano haver per suo Lavoro veramente perche sei non è fata provisio n de haver danari anchuo over luni matina tut quei i qual al presente lavorano ala dieta opera vedendo non esser pagadi de la sua mercede se leverano dal lavoro cum inextimabil danno de questa terra e de i danari deputadi per questo conseio da esser pagadi e ser Zuan Soranzo per loficio dal sai per i danari prestadi ala nostra Signoria per le spese di Ani- c baxadori de Franza El ne avanzi due. V (Cinquec.) per haverse pagato ser Zuan Soranzo de la dieta quantità da diti Ambaxadori de danari li sono soravanzadi ale soe spexe. c L’ andara parte che dicti due. V siano deputadi et obbligadi ala dieta opera de la Corbola. E possino esser obligati per el collegio over per li Officiali de le raxon vechie per atrovar altratanti danari a imprestado. Ne se possa meter parte in contrario soto pena de du-