146 MARCO CORNARO che era largo e profondo, è facto strecto e cum puoco fondi : et, dove per avanti laqua del Canal da la Zudeca getava verso i dicti Scuri e Saleri et Doana de mar, e lì a la Doana se azonzeva cum laqua del Canal de Rialto, la qual vegniva a scorer a la riva de Terra Nuova, cum quel corso tegniva gran fondi daqua a la riva de San Marco ; ma dappoi che è sta facto dieta aterration de dicti Scuri et etiam el Muoio over ar-zere, dove se desfa le nave, pure a San Greguolx, laqua del Canal de la Zudecha, che a tempo de le zosane 2 vegniva scorrando per le rive de dicti Scuri e Salari e Doana e cum quel impeto sbateva laqua del Canal de Rialto in Terra Nova e per rivera verso la Pietade3, al presente, per dieta aterration e per dicto muoio over arzere, laqua, quando la va zoso, quella ha abandonado dieta via e score mo verso la Zudecha per ponte longo 4 e, per la rivera de la Zudecha, verso San Zorzi Mazor, dove la fa el revoltante 6, che aterra la Doana e la Riva de San Marco, e, secundo el mio iudicio, tegno che non passerà anni X che alcuno navilio non porà andar a Doana, stagando le cose a questo modo, come ho dicto. El Canal de Rialto, che è mo aterrado da le teste, ciò è el cavo de Sancta Chiara et el cavo de la Doana da mar; o voia in crescente o voia in decrescente laqua non puoi far al suo officio de menar zoso le immondicie de la terra, per esser aterrade le teste de dicto Canal ; e perhò quello se attende a levar el fondi de dicto. Et che sia el vero, io ho intesso da miser Lunardo Contarini da San Barnaba, che, de suo arecordo, per mezo casa sua, le piate over burchi, che havea remi de pie 26 non podeva tochar terra da nisuna banda et maxime verso casa sua 6. Et questo medemo 1 Questo « muoio over arzene, dove se desfa le nave, pure a S. Greguol » doveva essere uno sviluppo, costituire un prolungamento degli squeri. (V. nota precedente). 2 « a tempo de le zosane », cioè nei tempi delle discese. Zosana vien da sozo=rgiù, secondo il Bertolini (G. Lodovico Bertolini, Ancora della linea delle sorgive in relazione alle lagune e al territorio veneto in Estratto della Rivista Geogr. ital. anno IX e X 1902-03, pp. 4 e 5), ed il Musoni (op cit.). Zosagna, contrario di campagna, « disegna, scrive l’Azzoni, nel nostro idiotismo i terreni morbidi e privi di sasso » (Azzoni op. cit., p. 247). Erroneamente Agnoletti lo fa derivare da saltus=bosco (Agnoletti, op. cit., voi. II, P. 176). 3 La Pietà. Fino dal 1348 fra Pieruzzo d’Assisi fondava a S. Giovanni in Bragora un ospizio per i trovatelli, figliale di quello di S. Francesco della Vigna, pure opera sua, il quale ospizio ebbe un primo am- pliamento nel 1388 con 1’ acquisto di alcune case vi- cine ; quindi un secondo nel 1493 e successivamente un terzo nel 1515. Qui venne allora trasportata tutta la famiglia degli Esposti e lo sviluppo crebbe . ., nel 1745 incominciossi a cangiare la piccola chiesa in quella che oggi s’ ammira, disegnata da Giorgio Massari ... La facciata che rimaneva interrotta venne di recente eseguita per la munificenza del sig. Fiorentini. Sembra che il Ponte della Pietà sia stato eretto per la prima volta nel 1333, trovandosi nel libro « Brutus » il seguente decreto : « 1333, 28 Novembre. S. Zacha- riae moniales fabricent pontem inter eas et S. Johan-nem Bragoram ». Questo ponte era un tempo chiamato più frequentemente della Madonna, mentre dicevasi della Pietà o di Ca’ Navager 1’ altro, ora detto del Sepolcro (Tassini, op. cit., p. 559 e seg.). 4 Questo Ponte Lungo fu eretto nel 1340 per congiungere l’isola della Giudecca con l’isolotto, che, per gl’ interramenti, erasi cominciato a formare verso S. Giorgio fin dal 1252 (Tassini, op. cit., p. 341). 6 « el revoltante, el revolgente », il vortice, che interrava sempre più verso la Dogana di mar. Tale era stata 1’ origine della Dogana stessa (V. p. 145 n." 2). 6 Ho esaminato diligentemente il Barbaro (op. cit., to. 2) e non mi è stato possibile d’ identificarvi questo Leonardo. Egli ricorda fra i contemporanei del Nostro un Leonardo di Luca da S. Cassan (c. 453), un secondo, di Marin da S. Felice (c. 462), un terzo, di Moisè da S. Maria Nova (c. 469), un quarto, di Domenico dai SS. Apostoli (c. 503), nessun Leonardo da S. Barnaba. Ma fra i testamenti del nostro Archivio trovasi quello di un Leonardo Contarini « de confinio S. Bar-nabe » del 14 Lugilo 1472 (Arch. Sta. Ven., Sez. notarile, Testam. Domenico Groppi, busta 1186 n. 73) e, sebbene manchi la paternità e dai molti particolari non sia lecito dedur nulla sulla posizione della sua dimora, che, secondo 1’ affermazione del Nostro sorgeva sulla riva del Canal Grande, sembra indubbio trattarsi di quello ricercato da noi. Secondo l’autorevole opinione del Paoletti e del Lo-