SCRITTURA li. - APPENDICE 161 « Marcello (cioè della Lenzina) 1 ; e la bocca del lago di S. Maria (certamente di S. Maria Jubinico) 2, che, come quella di S. Onofrio, era chiusa da palata e non vi passava nessuno 3. Nel 1329 altre ancora: quella del Melexelo (Menexelo verso il Volpadego) 4; quella di Bam-padore fra i molini di Ca’ Marcello e il Volpatico 5. E il 16 febbraio del 1330 (1329 m. v.), ordina vasi infine di costruire un argine in capo del-1’ argine del Bottenigo fino al Rio Vitale o nei suoi pressi, di continuare cioè verso Mestre l’argine del 1324 e di chiudere anche le bocche di Rio Vitale e del Bottenigo (Rio Vitale è costantemente indicato vicino al Bottenigo 6, per vedere qual corso avrebbe preso 1’ acqua e poter meglio provvedere, « quem cursum aqua capiet, quo viso poterit melio provideri 7. 1 I molini di Ca’ Marcello erano sulla Lenzina. In un doc. del 29 luglio 1333 riguardante un ricorso già avanzato contro 1’ argine da ser Angelo Marcello e consorti nel 20 Giugno 1328, dicesi di aver esaminate le carte e le querele del sopraddetto patrizio « in facto molendini Lenzine et aggeris nostri » (Capitolar I, cc. 13 e 23)- E la Lenzina sfociava fra il Visignone e il Volpadego, in prossimità di questo. Infatti, quando il 29 luglio 1359 si stabilì di far correre le sue acque verso il Visignone e la Tergola al porto di S. Nicolò, fa-cevasi costruire una specie di spartitore fra il Volpadego ed essa Lenzina (ved. innanzi). 2 II lago di S. Maria Iubinico trovavasi presso alla foce del fiume Oriago-Brenta e presso al lago della Tergola « lacus de Tergula firmat ab uno suo capite in palude, alio suo capite firmat in flumine Oriagi alio suo capite firmat partim in Lanza Fusina et partim in aquis Sancte Marie Iubinico, alio suo latere in dicto flumine Oriagi ». Ma dov’ era il lago della Tergola? In alcune sentenze del Piovego riguardanti i molini e i folli della famiglia Minotto, si legge che essa possedeva due laghi, il lago della Tergola « scilicet de Tergula positam ad latus. . . . dicti fluminis Rojagli versus meridiem » ed un secondo lago « lacum positam post sua molendina ab alio latere dicti fluminis versus septentrionem » e precisamente dalla parte del Bottenigo « lacum positam iuxta flumen Roglagi a latere Butinigi versus septentrionem », che questo secondo lago chiamavasi di Pignigo ovvero di Cautana, e che un tempo apparteneva a Pietro Zeno (Cod. Pubi., c. 290 e Minotto, op. cit., p. 287). Che il lago formato dalla Tergola si trovasse fra la Brenta Oriago-Fusina e il fiume di S. Ilario se lo deduce pure da una deposizione del 1178 sul corsodi questo fiume, dove si dice che esso da Onara discendeva a S. Ilario « Tergula que descendit de Aunaria (Onara) usque ad sanctum Uarium et deinde in aquam salsam » (Marzf.min, op' cit., pa. I, p. 126) e anche da deposisioni del 1327 (ved. n.a sui Visignoni). Dunque, giacche il lago di Pignigo o Cautana era sulla sinistra della Brenta Oriago-Fusina (bene per ciò il Sabadino lo poneva fra Fusina e Bottenigo nella sua carta del 1546) e quello della Tergola sulla destra (bene il Gloria tracciava un tal corso fra Fusina e S. Ilario) il lago di S. Maria Iubinico, che confinava con 1’ ultimo dei due, trovavasi pur esso sulla destra della Brenta Oriago-Fusina. E l’uno e l’altro dovevano non distar molto da quello di S. Onofrio, contiguo all’ alveo della Brenta, e formare con questo e col lago di Vigo una grande regione lacustre. 3 6 maggio 1328 « Quod bucche aggeris infrascripte claudantur sicut consulunt officiales aggeris, et per consiliarios et capita laudatum est. Hae sunt buche supradicte que Claudi videntur prò meliori cautione. Buccha S. Onifrii quae est palladata et non vadit inde aliquis. Bucha lasi de Vico. Bampatura molendinorum da cha Marcello. Buca lagi S. Mariae que est palladata es non vadit inde aliquis » (Capitol. I, c. 13). 1 28 febbr. 1329 (1328 m. v.) « Quod prò bono aggeris claudatur bucha Melexeli ut consulunt officiales » (Capii. 1, c. 13). In un doc. del 1360 riportato più innanzi, si parla di questo canale come di un canale esistente presso la Lenzina e il Volpadego. 6 7 agosto 1329 « Quod bucha de Bampadore que est inter cha Marcello et Bolpadigo claudatur ut consulunt officiales aggeris (Capit. I, c. 13*), In questa Bampatura posta fra i molini dei Marcello e il Volpadego, il Bellemo volle ravvisarvi come dicemmo (Pa. IV, p. 132 n.a) la Bampatura dei doc. ilariani, quella per la quale uscivano i barcaioli, che non volevano passar 1’ argine nei pressi dell’ Abazia. 0 Rio Vitale nelle carte posteriori è chiamato anche Rio Viale ed anche Riviale. Esso è costante-mente indicato fra il Bottenigo e Mestre ; e molto probabilmente non è altro che lo stesso Bottenigo. Infatti in un doc. del 1369, pubblicato più innanzi (p. 172 n.a 3) si legge : « a capite Butonici sive Rivi Vita-lis ». 7 16 febbr. 1330 (1329 m. v.) « . .. Quod debeat fieri unus arger a capite arginis Botenigi usque ad rivum Vitalem vel circa et si hec pars capietur pone-tur postea qualis arger fieri debeat et ubi et usque quo et facto ipso argere claudentur postea bucha Botenigi et deinde alie buche sicut continetur in parte capta