12 PPEF AZIONE Assai probabilmente esisteva anche prima di questo matrimonio fra i due rami, fra quello di S. Margherita e quello dei SS. Apostoli, una non molto lontana parentela ed uno stretto rappQrto d’affari; certo questo rapporto lo ritroviamo subito dopo il matrimonio ; nel 1414, anzi, dovevano costituire una sola casa commerciale, in cui, con i loro parenti Contarini e Morosini, erano cointeressati altri patrizi come i Dandolo ed i Foscari ; e sembra che la direzione fosse tenuta dal padre del Nostro. Mercatavano in panni ed in spezierie, tenevano impegnata buona parte dei loro capitali sulle mude o carovane che solcavano i mari, ed avevano rappresentanti sulle piazze di Candia, Bairut, Damasco, Alessandria, in Oriente ; su quelle d’Avignone, Bruges e Londra, in Occidente.1 Morto il padre del nostro Marco, fra il 1414 e il 1419 2, l’azienda passò sotto la direzione dello zio Nicolò Corner, fratello della madre, uomo d’alto valore, che fu capitano a Vicenza nel 1425 con Francesco Barbaro,'e procura tore, subito prima di esso, del convento di S. Andrea (nel 1422 agli Agostiniani v’ erano subentrati i Certosini), dov’ egli volle esser sepolto e al quale fece principesche donazioni di denari e di terre.3 Finalmente con la morte anche di questo, avvenuta senza figli nel 1436, il commercio ed il patrimonio dei due rami si concentravano in quello del Nostro e precisamente nelle mani di lui, già in esercizio d’affari con lo zio *, e dei fratelli Zuane e Pietro, che lo zio Nicolò nel testamento chiama suoi diletti « nevodi de Ca Corner.5 Tranne le possessioni di Tombello, ampio territorio contermine alla laguna di Me-stre-Campalto, composto di boschi, paludi, acque, uccellande, una cava di creta, case fenili ed animali; i molini in Quinto di Treviso, molini a quattro ruote sul Sile con casa e fucina, passate le prime ai frati della Certosa di S. Andrea, i secondi ai monaci dei SS. Quaranta di Treviso ed ai certosini di Narvesa immediatamente subito dopo la morte della moglie dello zio Nicolò ; ducento ducati ai poveri della contrada ; alcune 1 Le notizie intorno alla casa commerciale Corner ed ai rapporti d’affari fra i suoi soci si ritrovano nella citata Commissaria Corner Nicolò di S. Margherita. 2 Dalla stessa Commissaria si deduce pure il periodo in cui morì il padre del Nostro. Infatti nel 1414 egli era vivo perchè registrava di sua mano nella cassa dell’ azienda comune a debito di messer Marco suo suocero un elenco di spese per compera di panni, pepe, canella in canna « bastazi, logier, magazin e sanser zudeo » sul mercato di Bairut, a lui spettanti ; mentre nel 1419 il cognato Nicolò, subentratogli nella direzione dell’ azienda, lo diceva morto. Nicolò, facendo in tal anno l’inventario dei propri beni patrimoniali : della casa dov’ egli abitava, dell’entrata per fitto d’altre case, delle somme impiegate sulle galere di Londra, Damasco, Alessandria, Fiandra, annotava ancora i seguenti obblighi suoi : « die dar ogni ano corno apar per el testamento con-dam mio padre e de mia madre a mia sorela munega a le Vergini due. 26 ; die dar mia sorela Ixabeta muier fo de Nicolò Corner due. 1000 ». 3 Di questo Nicolò, zio del Nostro, il quale fu Capitano di Vicenza, nel 1425 (esiste nella sopraddetta Commissaria un epistolario scambiato con i parenti di Venezia durante questa sua missione) trovasi cenno, come predecessore di Francesco Barbaro quale procuratore dei Certosini di S. Andrea, nell’AoosTiNi, Degli Scrittori Veneziani, Venezia, Occhi, 1752 to. 2 pp. 54 e 90 ; e nel Cicogna, Iscrizioni, voi. 2, p. 84, che però sbaglia facendolo figlio di Marco di Bertuccio, mentre era figlio di Marco di Nicolò. Nel Cicogna si legge l’iscrizione sepolcrale seguente : « sepulchrum generosi viri domini Nicolai — olim domini Marci Cornario procuratoris — et magni benefactoris huius loci qui obiit — 22 die Julii anno 1436 ac etiam nob. Dominae — Luciae coniugis eius ». * Nel testamento lo zio Nicolò dice precisamente : « Item laso se debia dar a Marco mio nevodo due. 320 che o in coleganza di suo ». 6 Con 1‘ indicazione di « Ca’ Corner » senz’ altro, il che evidentemente significa del ramo principale della vecchia casa, egli li chiama sempre nel testamento.