SCRITTURA JI 103 E dappoi veramente se vene sora le aque del Botenigo et de Mestre, dove forono do opinion, ciò è miser Mathio Victuri e i tre Savi, i quali refudò l’officio per avanti, che voleva che diete aque se tolesse per la via de la tore da Mergara e andar a Dexe ; miser Marco Foscari e miser Vetor Capello e mi, Marco Corner, che fu facti in luogo de dicti Savi, che refudò, che diete aque fosse tolte per la via de sora, ciò è per la via del Melegon, over per la via de San Benedecto e vegnir de sora da Mestre e capitar in Dexe per la via de le fornase ruinade de sora da Mestre. E miser Lion da • Molin voleva che se tolesse la Brenta per la via del sborador da San Bruson. Le qual parte tu disputade in Pregadi e la Signoria volse che tuti li inzegneri iosse a dir le sue opinion in dicto conseglio ; i qual desconfortò la opinione de miser Mathio Victuri e compagni, excepto maestro Antonio da Piasenza, che prima disse de no e può de sì. E facte le disputation fu contradicto che quella che meteva miser Vetor Capello e compagni non compiva de levar tute le aque, e come se leveria le aque de Loxor. Diete molte cose, io, Marco, dixi che una era più segura de 1’ altra, perchè la nostra andava per terren fermo e cum cazuda de pie 13, e l’altra non haveva alcuna cazuda; ma che ne una ne 1’ altra non me compiva de piaser, perchè una e 1’ altra conduseva le aque a Dexe, cum periculo de aterrar el nostro porlo, perchè diete aque erano sora vento e a preso del Sil azonzevano el Botenigo, el quale va Mestre ; et che privando el nostro porto de diete parte de la Brenta e romagnando diete sora vento, me dubitava chel nostro porto non se ateìTasse. Facto le disputation andò la parte ; manchó una balota che la nostra non fusse presa, e quella de miser Mathio e compagni have balote 13, quella de miser Lion 28, la nostra 45. E cusí romasse le cose e niente fu preso. l. venne approvato. Così 1’ opera compiuta nel 1454 veniva ripresa per mano, modificata e prolungata, e la diversione bassa faceva un altro passo innanzi verso Chioggia, verso la meta vagheggiata dai suoi sostenitori. (Cfr. tutto ciò con 1’ inesattezze contenute nel Vacani), (Camillo Vacani, Della laguna di Venezia e dei fiumi delle attigue provincie, Firenze, tip. Ingegneri, 1867, p. 89). Infatti quattro giorni dopo, il 30 giugno 1458, si stabiliva di eleggere due nobili per sopraintendere al-1’ esecuzione del prolungamento decretato e di quegli altri lavori che fossero stati ritenuti necessari, così nella Brenta come nel Bottenigo e nelle acque di Mestre, sulle quali si doveva poco dopo trattare, dando loro dell’ Ufficio del Sai quattrocento ducati d’ oro per ciascuno, metà all’ inizio e metà al termine dell’ impresa, con cui provvedere a tutto tranne agli scrivani per la tenuta dei conti. Ed erano assunti in tale incarico a stragrande maggioranza il nostro Marco Cornare e Giorgio Venier, al quale, avendo rifiutato, veniva il 17 agosto del 1459 sostituito Tommaso Contarini. (Arch. Sta. Vkn:, Sen. Terra, reg. 4, c. 75). 1 Poiché la diversione delle acque sulla sinistra della Brenta .(Bottenigo e acque di Mestre) non era meno urgente, 1’ otto marzo 1459 s’intimava ai Savi, i quali s’ erano già recati di nuovo (iterum) a visitarle, che si presentassero il prossimo lunedì con un piano ben definito. E alla seduta, che si teneva per ciò il 12, si autorizzava a parteciparvi ser Tommaso Contarini buon conoscitore di quelle acque, non ancora eletto savio, perchè esponesse la sua opinione in proposito insieme con gl’ingegneri ed i Savi. Ma, all’ infuori di un nuovo eccitamento a compiere lo scaricatore di S. Bruson, nulla rimane di quella seduta, Essa falliva al suo scopo. Perciò il 21 Aprile s’intimava nuovamente a Savi e ad ingegneri di radunarsi « ut rei tante importantie finis et conclusio debita imponi possit » (Arch. Sta. Ven., Sen. Terra, reg. 4, c. 101 e ioi*, 104*). Finalmente il 28 Aprile 1459 la seduta aveva luogo ■ ed in èssa veniva approvata la seguente parte: « Perchè per i provededori e inzegnieri nostri nuovamente stati fuora lè concluso dacordo Le aque sono da Miran a la Brenta non poder esser condutte in Dexe per la via de la Volta de San Benedeto sotto Miran e per Me-strina segondo altre fiade fo porto a questo conseio. Ma ben poder esse condutte in Brenta per la fossa del Melegon in pochi zorni e cum pochissima spexa facendola desbochar fra Uriago e Lizafusina, dove meglio li parerà convegnir sì per raxon de livello perche da