104 MARCO CORNARO Dappoi se tornò a reveder diete aque e, faeto lo livello da San ‘Benedecto in su, se atrovava questo molto scarso ; ma. voiando andare verso Strada, se atrovava bona cazuda. In modo che le cose erano dubiose, quanto per el nostro porto ; non facendo conto de 1’ aterration de la nostra laguna, perchè chiaramente se intende che tute aque aterra, confortò che per niente se rasonasse dieta provision. Dove, essendo cum dicti inzegneri, queli confortava che la Brenta fosse tolta per la via del sborador et tresada, et, desoto la dieta tresa fosse messe le aque del Bote-nigo e de Mestrina e che tute seria sotto vento al nostro porto, le qual cose consonò molto a miser Marco Foscari e compagni. Tamen miser Mathio Victuri e compagni furono al Conseio in absentia de le parte, et disse che tuti erano dacordo e messe che.la Brenta dovesse capitar per Corbola in Canal Mazor e chel fosse facto un altro sborador de sotto la Mira, over li arente, che fosse sì profondo, che havesse a tuor tanta aqua de la Brenta e a tegnirla sì smagra, che tute le altre aque podesse intrar in Brenta. E cum questa opinion andorono i dicti al Conseio in absentia di altri e digando che tuti era dacordo; la qual parte fo presa '. E doppoi miser Marco Foscari e compagni se lamentò che dicti fusseno vegnudi Miran ala desbocadura la porà haver de cazuda da pie io in 12 si edam per raxon del fondi de dieta Brenta dove la chazerà che sara da pie 5 in 6 E porasse menar senza danno algun de le lagune e de la terra nostra. E simelmente del paexe Mestrin facendose el sborador altre volte prexo per questo conseio, largo profondo e sufficiente a dieta Brenta sotto 1’ altro sborador cerca la Mira, dove meglio el sarà zudegado convegnir el qual in ogni caso è necessario esser facto. L’ andarà parte chel dicto canal et sborador sia facto sufficiente chome è dito et dove meglio li parerà convegnir el fondo del qual sia do pie più alto de quello è el fondo de la Brenta E debia desbocar desora da la torre del Curan. E per aleviation de le aque sono da Miran ala Brenta sia largada la fossa del Melegon, la qual fossa mena tutte le aque del Bote-nigo, debitamente e menada continuando fino dove sarà zudegado la debia desbocar in Brenta in largeza sufficiente a portar diete aque. E sia fato per tutto da la parte desoto verso el Mestrin e verso Veniexia larzere grosso e sufficiente a portar dite aque. E per celere execution de diete provision segondo el desiderio de tutta questa terra sia tegnudo el collegio, fra octo zorni in pena de ducati cento per cadauno haver deputade le opere conveniente a dicti lavori. E sia commessa la execution del dito sborador de Brenta come parerà al Collegio cum i deputadi aie aque segondo fo fato a l’altro sborador. El lavor veramente del Melegon'et altre opere deliberate siano solicitate per ser Marco Corner deputado per questo conseio. E perchè per experientia el se comprende che el sborador fato de sovra de la Mira volendo el fazi bona operation è necessario sia cavado pie do in tre più soto e sia largado e fortificada la bocha chome sarà necessario e dijezzado el' chanal de Lugo in le aque salse a caxon el non se vegni a munir e sia perduta tanta e cussi utel opera. Sia concesso el dito sora stante da esser fato che fato el soradito sborador soli-citamente fazi largar e drezar quello. Et habia el collegio per auctorità de questo conseio libertà de proveder ala execution de diete provision senza più tediar questo conseio A chason che non siano più tirade in longo cum tanto danno de questa cità come è sta fato fina qui. De laque veramente da Mestre fra zorni X se debia vegnir a questo conseio per proveder dove quelle se ’habia condur segondo aparerà ad esso conseio per utele de queste terra. De parte 84, de non 10, non sinc. 24 » (Arch. Sta. Vf,n., Sen. Terra, reg. 4, c. 105). Riassumendo : Savi ed ingegneri s’accordavano nel respingere il progetto presentato da taluni di condurre le acque fluenti fra la Brenta e Mirano, per la via della Volta di S. Benedetto (presso Mirano) in Dese dinanzi a Torcello, e nell’approvare quello di condurle per il Melegon in Brenta fra Oriago e Fusina. Per alleggerire poi la Brenta da questa nuova massa d’acque si sarebbe scavato un altro scaricatore al disotto della Mira in direzione della torre del Curan. A dirigere tali lavori si mandava il nostro Marco Cornare. Quanto alle altre acque del Mestrino, cioè a quelle proprie di Mestre, che scorrevano ad oriente del Musone, se ne rimandava la discussione d’una decina di giorni. 1 Nei documenti non v’ è traccia del sopraluogo, ma rimane la parte cha venne presa. * Essa esordisce con un tono polemico, respingendo 1’ idea di chiuder, dovunque fosse, la Brenta, per non impoverir d’acque l’alveo di Fusina e render cosi difficile il viaggio per Venezia e Padova; ma, confermando la parte 28 aprile 1458 e minacciando della pena di due. 200 chiunque si fosse opposto all’ esecuzione di essa, concedeva però quanti scaricatori si fosse