9 oltrepassano i 300 metri di dislivello all’ora, sia in salita che in discesa. Il computo delle distanze da percorrersi varia a seconda dei terreni. Sui luoghi, assai spesso le distanze si esprimono in ore di marcia a cavallo (in media 5 km. all’ ora) che corrispondono, normalmente, a tempi di marcia ordinaria per lo meno doppi. Sulla base di tali dati, per colonne leggere e per più giorni consecutivi, la tappa media si può calcolare in 5 ore di marcia ; ciò che corrisponde al percorso normale di circa 15 km. al giorno. Per le fermate si debbono adottare gli alt successivi nelle località più adatte, riparate dal sole e dalle intemperie. Le grandi fermate si debbono scegliere con cura speciale ; e per quest’ ultimo scopo sono preferibili le doline bene riparate e provviste di acqua, oppure le polie più ricche di abitanti. La possibilità di accettare il combattimento, quando convenga, oppure di disimpegnarsene in tempo utile, dipende da un servizio di informazioni e di sicurezza adatto e vigilante. E le difficoltà di tale servizio anzitutto derivano : a) dalla lentezza dei movimenti sui terreni laterali alle comunicazioni ; b) dalla frequenza delle sorprese e delle imboscate; c) dalla facilità delle operazioni contro le retrovie. Il combattimento d' incontro è quindi molto frequente. La sicurezza diretta sui fianchi durante le marce, con ali spinte innanzi, sull’alto, non è sempre facile ad ottenersi, ed impone in ogni modo dei ritardi notevoli. Tale fiancheggiamento co,stante non può infatti impiegarsi ohe percorrendo fasci di dorsali parallele e corrugate nel medesimo senso, nel qual caso il grosso della colonna — e le salmerie — possono seguire il fondo valle, ed i riparti fi ancheggiali ti mantenersi sul-l’alto dei rilievi.