48 Albania, formaggio in Epiro). Anche questo ramo d’industria agricola renderebbe molto di più, qualora l’allevamento degli animali fosse meno primitivo od irrazionale. Il solo nutrimento per il bestiame è quello fornito spontaneamente dalla natura durante la mite stagione. Ma poiché nessuno pensa a mettere allora in serbo il fieno per l’inverno, e le mandrie si tengono tutto 1’ anno all’ aperto, così il bestiame è di qualità scadente, di limitato rendimento in razioni di carne (1), e viene spesso decimato dalla epizoozie e dalle carestie di foraggio. Si può ritenere, con sufficiente approssimazione, che nelle regioni dedite alla pastorizia, ad ogni famiglia corrispondano in media 150 capi di minuto bestiame, e 2-4 coppie di buoi; e che in montagna ad ogni 3 o 4 famiglie corrisponda una coppia di buoi. La zona di Janina è la più ricca di bestiame il cui valore non è però apprezzabile : vi abbondano sopratutto i greggi di capre e di pecore. I cavalli sono piuttosto piccoli, leggeri, ma resistenti al trotto, se non al tiro. Ottimi ed adatta-tissimi ai bisogni locali sono i cavalli di Iuba e Ru-scoli presso Durazzo, e della pianura della Muzachia. Il tipo prevalente è quello del cavallo illirico. Capre e pecore, in abbondanza, trovansi pure nella zona di Scutari. Si allevano anche in Albania bufali, muli ed asini, per il servizio da tiro, e (1) Ogni bue adulto, o bufalo, rende in media da 50 a 60 chilogrammi di carne.