59 Croja, dove si porta con 000 compagni albanesi, e da dove, chiamato il popolo a libertà, assedia e fa cadere uno per volta i presidi turchi dell’Albania, dopo di avere respinto sull’ altopiano di Ocrida un primo esercito mandato a liberarli. Le minacce di Murad II, che apparecchiavasi a sottomettere l’Albania, fanno riunire tutti i notabili e principi del paese in una lega con a capo Giorgio Scanderbeg, o il Castriota : 40 mila Turchi sono disfatti una prima volta da 15 mila Albanesi a Dibra e lasciano sul campo 24 mila uomini. Una seconda volta, 0 mila Turchi — provenienti da Prizren — sono battuti sanguinosamente da 3500 Albanesi nelle gole delle montagne. Una terza volta, Mustafà pascià, nella primavera del 1446, colto in un’imboscata notturna, lascia molti morti e 300 prigionieri di fronte ad una perdita di 70 morti per parte degli Albanesi. Mustafà pascià torna, nel 1447, con 20 mila Turchi, dirigendosi da Ocrida su Croja. È battuto di nuovo nel territorio dei Mirditi e fatto prigioniero con 10 mila uomini: gli Albanesi perdono soltanto 200 dei loro. Murad II in persona, nel 1449, entra in Albania con 60 mila uomini diretto al castello di Svetigrado (presso Dibra) presidiato da 1000 Albanesi, mentre Scanderbeg, con solo 5 mila seguaci, si aggira sulle montagne circostanti molestando il nemico con assalti improvvisi. Dopo due mesi di campagna e dopo ripetute sconfìtte, con enorme disparità di perdite fra Turchi ed Albanesi, Murad ha già perduto 30 mila uomini