205 UDXXXIII, maco». 206 a Barbarossa, però voria removerla, el per queslo va in Spagna, dicendo saria ben che Franza el Anglia fusseno ben avisali non favorir Barba-rossa. Quanto a le malerie serillo per avanti, le coso vanno bene, non se dirà allro, con bon modo sono (aiate quele dimande, et a li maligni venuti qui non appare allro. El fiol de missier Hironimo Daza am-bassador dii re de Romani che qui se aspela, et il reverendo Orili de hora in hora se aleude, dubito questo Coron intrigará, se dice fra 6 zorni sarà qui. Il qual fìol andò a tuor suficienli mandati zerca far le trieve overo pace. Il Griti sarà qui fra 6 zorni con il fìol di Peri Pelro. De qui tutto se adaterà per opinion mia se Coron se restiluissa. Di le 20 galie che restava ne parleno 10, le altre si fanno preste, non hanno officiali che vagliano el per questo lar-derano, questi pochi che hanno sono christìani. Sino queste cose se Irata non siano deliberate, non se ragiona dii partir de Imbrain per il Cairo. El signor Dio drizi el tutto a bon fin. Da poi parlai di le galie de viagi di Barulo et Alexandria, che non si trovava mercanti volesse andare, dicendo le galie vien relenule in Alexandria, iudei ne slrapazano, mercadanli, mori non mantengono la fede ne li mercadanli, et si ritien uno per l’altro, nò si trovava chi lolesse le galie. Mw/e la Signoria disse questa non è la volunlà de queslo Signor, et fé piezo che’l Signor provederia, et cussi fo messe le galie, et per questo dove andava do galle in Alexandria ne va tre, dicendo : è bon si provedi per ben de questa real Porla. El Soldán disse faria mandali et li piacque udir ; poi li disse de salnitri donati a la Signoria por il conio falo ne mancava haver di Alexandria cantera 500. II bassa rispose faria se havesse quel manca, trazerò el co-mandamento. Scrive se pagi le sue letere di la pensión dii Zanle, di la spesa fata per honorar el Signor, non è honesto pagi del suo, et scrive longamente. Tenute fin hozi 23. Il comandamento de sai-nitri è slà messo a expedirlo al divan, et cussi andato a rechiederlo, li deferderi haveano opinion muta, Aias bassa disse verso Ibraim ad ogni modo i se danno a amici. El replicò quelo havia diio suo fra-lelo fo a la Valona, unde el bassa ordinò el comandamento, qual Scander Celebi mi ha diio non lo polrò haver fino passa el Bairan. È slà etiam ordina li comandamenti per Alexandria, Damasco el Baruln, che fazino bona compagnia a nostri mercadanli ; hauti li spazerò subito eie. Nolo. Il diio scrisse al Conseio di X esser zonla de lì la cassetta di zoie. Da Milan, di l’orator, di 20, ricevute a dì 63 24, la matina. È ritornà a Zenoa l’armala dii Do-ria, et de di in dì zonse galle et altri navihi. È ritornà con le galle, 5 bandiere de hispani, venuti a richiesta dii signor Antonio da Lev». Il marchese dii Guasto etiam lui tornalo è andato a Napoli non mollo salisfato de Cesare. Zerca le cose de Monferà non è innovalo allro, se aspeta risposta di Cesare. Quelo di Casal, visto che la marchesana vechia esser mutada di quelo era prima, el lutto deliberano eoo dona Julia, non li facendo comunicar, et hanno fato condor in castello diversi di quela fazion che favo-rizava il duca de Manloa ; el l'oralor di Matiloa, era lì in Casal, con fatica si è redulo in Alexandria ; se inquerisse di la morie dii marchese. Sono Iclere dii Robio di Franza, che a li 4 el Christiunissimo re partì da Burges venendo al camiti de Molins, lassalo ordine che la regina lo siegua fra 4 zorni, et poi insieme anderano a Lion, poi in Avignon, per esser a Niza per lo aboeamcnlo si ha a far con el Papa cl il re Chrislianissimo predilo, ma però non è slà stabilito el locho dove si babbi a far lai convento, et che tuli li oratori erano rimasti adriedo. Molli prelati si doveano redur iu Avignon per il prexenle mexe per Iratar alcune cose, el il re con la corle, et 200 zenlilhonieni comandati clic a la fin de mazo si ritrovino a Lion. Il marchese di Saluzo è parlilo per Franza per esser a parlamento con il re Chrislianissimo. Di Famagosta, di sier Francesco Bernardo capitanio, et sier Stefano l'iepolo provedi-tor, di 5 Marzo, ricevute a di 21 Mazo. Seri-veno la pcsle era in la Soria, è alacà de li portala da un patron de navilio, il qual fu il primo et iurò esser sano, morite 4 so figlioli, lui el so moier et altri 9 di 13 che erano, unde ha infelà 9 caxe, et in quela dii governador ù morii zerca 8 Ira servitori et massare, lui è mu talo de caxa, andato nel monaslerio di San Domenego con la dona et uuo nipote, sta de bona voglia. È morlo etiam el nostro armiraio nominalo Zuan da Costantinopoli, era homo da ben. Habiamo mandali lutti li infeladi fuora di la terra a le grote, in uno Iodio chiamalo la Misericordia, et stanno con bona custodia el governo. È tra morti et amalati da 40 cl più, è una pesle mollo acuta el mollo maligna, ne lecaxe ha inlralo, ha scovalo quasi ognuno, rarissimi risanano, tamen da zorni IO in quà non è parso segno di caxo novo. Questa ixola ha slreteza de biave, maxime di orzi, el scrive si mandi il governador di slralioli. Post scripta. È zonli diversi navili, venuti di