365 UDXXXIII, GIUGNO. 366 danari. Li rispondessemo e ramo ben conienti, et fono apresentali. Li quali Turchi lornorono, roban-do animali, formazi el altre robe, tele de li teleri, tagliando in pezi le ancone, balendo le persone, spogliando le chiesie. Et li fo mandali refresoamenli, el la malina a l’alba se parlile dita armala el andò verso Cao Malio, el prima andono a la Vatiea, dove si fermò. Et, da fuziti di quella, ho inteso esser vtde 36, le qual za do mesi partirono da Costantinopoli, et erano 37 vele, zioè 30 galie, il resto fuste, una di le qual galle si rompete sopra l’isola di Limonos, volendo intrar in porto, la qual era dii Moro corsaro. El sono di dila armata tre capitani, l’uno porla il fanò zoè il flambular di Anatolia. El Gol dii Moro ha 13 galle, el una fusta. Il terzo è uno schiavo dii capitanio di Galata, qual hor arma galie 10 per forza a Galipoli, Io reslo é del Signor, la qual armata va verso Coron. Prima hanno hauto ordine di andar dal Signor a Modon el aboccarsi con il flambularo di la Morea ; et ogni galla ha 50 jani-zari suso. Li officiali et homini da remo sono da numero 6000. Quelle galle dii Signor non hanno forzati de nave di chrisliani et le caxe loro in Costantinopoli pagano per mexi tre, poi il capilanio li paga lui per conto dii Signor ; et dicono dieno venir poi 30 altre galie, et dice il capilanio non li soporla il mar, non voi venir a vela. Dicono che Azia Culfa et Ays corsaro, con 5 fuste, prese do nostre galie Veuiera el Catarina a tradimento; el qual corsaro hessendo sta richiesto dal capila-nlo de venir con lui, non ha volesto, dicendoli voler armar le galle su l’Analolia, poi venirà ; et hor manda a donarli do nobili, i qual hessendo sia conossuti veoitiani, esso capilanio li mandò al Castro, sotto Napoli. Qui è arlellarie seuza zochi. Di Cerigo ho scritto letere et non posso haver li danari dieno dar. Post scripta. Ho hauto aviso dita armala tur-chesca, havendo messo in terra gran quantità de homeni et queli di lo Agi di la Valica, el che soi ianizari sono venuti a li confini de Malvasia, el fanno danni grandissimi di busi di ave el ainazòno 5 homeni el la vardia de Capo Malio, la qual con fuogi fa segnali, sichè el paese è posto in grandissimo spavento. Ho scrilo a Costantinopoli, el avanti el partir de dila armala di la Valica andò a fondi una galia et una fusta. Di Candia, di sier Dometwgo Capclo duca et sier Hironimo Zane capitanio et Consieri, di 7 Mazo, ricevute a dì 25 Zugno. Come ha-vcano spazà le do galle et partirano subito. Za 6 zorni quelc di Itelimo el di la Cania partirono de qui. Avisano le do nostre galie prese dal Corsaro, et di quda maudorono a tuor a Itodi, nulla hanno. Si dice da Costantinopoli esser ussite 5 galie et maine 15, assi fuste, et si dice ancora armarne di le altre. La saxon di biave è pessima per la gran secura avuta. De li ditti, di 8, ricevute ut supra. Come hanno mandalo li tornesi a Napoli de Romania. Le do galie armate qui liozi è partite. Quesla malina è zonto uno Coslantin Gonale, vieti da Rodi, mandano la sua deposition. Et a li 24 dii passalo per deposition de uno Lodovico di Curzola patron dii galion, scrivan el altri hanno: ditto galion parlile di Dannala cargo di cuoi, risi, zucari, cassie et altre merze di mori et mercadanti chrisliani, per passar in Cipro et de li a Barulo. Velisando lonlan da Cipro zerca mia IO a li 25 marzo parse a li marinari di quelo di noie asallar et amazar li mori se alrovava sopra quel galion, tra merca-danli el pasegeri uumero 22, et dominar poi dito galion et suo cargo, el siando capita verso quelc acque di Zirapelra parse a dilli malfalori licenliar ditto patron et altri chrisliani de la Centura et do zudei erano sopra esso navilio, in tulio numero 11 et queli melerli in lera con el scado dii galion. El parlionevole dii galion si dice esser Clie-chivines ehristian de la Cenlura, habita nel Cayro. De li qual marinai malfalori, i nomi saranno in le lettere descripli. Et havemo scriplo di questo in Opro et a Costantinopoli. A dì 7 Mazo 1533, in Candia. Costanlin Gonale qu. Antonio, mandato per proveder insieme con Andrea Vaticba destinato per il clarissimo conte et capitanio zeueral ili Can-dia per andar a tuor la galia a Rodi, fu altre volle presa da la illustrissima Signoria, venulo a la presenta dii clarissimo capilanio zeneral, il qual interrogato il ritorno suo in qual modo è stato, el se hanno conduto la galia, over come è sta il suo viazo, referisse: uno zuoba raalina avanti zorno, levato il navilio di Andrea Vaticha insieme con tulli queli homeni mandali per la Signoria parli di questo porlo di Candia, navicando con venlo 115 prospero el faeessemo parenzana, et il venere dopo a hora zerca di mezo zorno zonzessemo a lo do castelle de l'ixola de Rodi, distante da Rodi mia 40, nel qual Iodio per tempi contrari sles-senio zotni do, et levati de lì da poi quell' islcsso