431 mdxxxiii, proposto varie opinion in trovar danari, chi per via ile la Zecca, chi per li Monti, chi meler lanxe, nula concluso; alcuni voi tuor impresiedo da la Terraferma. Ritornorono liozi li officiali a le Raxon vechie, sier Murin Morexini et compagni et li avocati fiscali stati a Gandiana et superloclio con li frali de Cori-zuola, et quel prò Lorenzo Meraveia voleva mon-slrar li veri confini del padoan et venilian, el andati feno cavar dove el disse, trovono vestigie de piere, siché certo loro, etiam li frati, cretino esser li confini el rimasene morti, el si scontrava li venti ; ma cavalo ben, trovorono esser le fondamente de un palazo antico, siché non li haveudo trovati, ritor-norono lutti in questa terra, et quel pre’ Lorenzo fuzite via a piedi et andò a Verona, restato mollo vergognato. In questo zorno, per sier Lnnar.lo Loredan fo di sier Hironimo, fo del Serenissimo, officiai a la Camera de impreslidi a la Cassa de Monte novissimo fo trovalo, che Luca .... cogilor de Tiberio, fiol de Zuan Alvise Rizo scrivali, havia per malo muodo, viliado el dato più credito de quelo dieno liaver sopra el cavedal ad alcuni forestieri, Nicolo Franco et altri, et sotto man scodeva li prò, unde andò dal Serenissimo; visto la jotona, fo preso de rrlenirlo per via de Avogadori de Comun Ira mis-sier el Consieri, et lui tolse suso. Fu mandato a zer-car a caxa de la sua garzona et non fu trovalo. 137 Dii Zante, di sier Mattio Barbarigo prò-vedador, di 4 Zugno, ricevute a dì 11 Luio. Come aspela el ritorno de uno suo homo, mandato in l’armala et campo lurchesco ; et quelo riporterà aviserà. A dì primo partì de qui el galion per Corfù et era in allo mar. Dii ditto, pur di 4 Zugno, ricevute ut supra. Da poi scritte le letere é ritornata da Coron una fregata, patron uno nomalo Cola Rinaldo, el manda la sua deposilion, qual dice cussi : Mercore a dì 4 zugno al Zante Cola Rinaldo di Melandoga di Leze patron de fregata, partite da Coron sabato da sera, a di ultimo del preterito, ritorna a Otranto referisse in Coron starsi de buon animo el esserve vi-tuarie de fermenti, megio et vino per mexi 6. Vero è che el vino è carissimo el il tormento vai aspri 60 la octava, che veniria esser aspri 40 la quarta nostra. Hanno amazali et insalati molli cavali per buon rispeto, et aziò che non consumino le biave, hanno carne salate et formazi assai, refrescamenli pochissimi; hanno li turchi che sono da terra poco molestano Coron, et le galie manco, quale stanno a LUGLIO* 432 la Sapienlia et non se acoslauo per un tiro de bombarda a Coron. Del ditto, di 7 ditto, ricevute a dì 12 Luio. Questa notte passata, è zonla de qui una galea cesarea, capitanio domino Cristoforin Doria, qual viene da Coron, dove andò con piombi, salnitri el polvere, vene per allo mar alle Slrofade e de lì andò a Coron e mirò sul tardi in Coron, et poi se partite de 11 di zorno. et è venuta per mezzo de l’armata turehesca : et benché alcune galle et fuste la habbia seguitala et bombardata, non li hanno però fatto molestia alcuna. Referisse, li soldati in Coron starsi di buon animo. È vero che patiscono alquanto di vino, carni el refrescamenli, di li qual non è più quello per avanli ho scritto. Dice etiam, che le 18 galie doriane, erano al partir suo da Bar-zelona ritornale, el che di brieve cerio l’armata cesarea, alla più longa a li 10 del seguente mexe, sarà in queste acque, et farano il viagio che lui ha fatto al presente, per non poter esser visti da quelli del Clornuzi, Zonchio, el altri lochi ; il che questo mi ha fatto intender secrelamente. Dice di più come sono 8 over 9 zorni, che ritrovandosi a Cao d’Arme, uno governador spagnolo di uno castello lì vicino vene a ritrovarlo, e li disse, come 12 lusle erano a Cao Sparavento che reniurchiavano do galle, et dimandato del clarissimo proveditor Canal di l’armata, nulla mi ha saputo dir. Da Corfù, di sier Nicolò da Ponte dotor, bailo et consieri et sier Zuan Moro proveditor generai di 11 Zugno, ricevute a dì 11 Luio. Scrivessemo per altre nostre quanto havevauio auto dì le do galle prese da fuste, al presente niandemo una deposilion et riporlo di Marco Bulzo dal Zante, qual era con do compagni sopra un naviliodeRasco-pulo che andava al Zante, el qual etiam fu preso da le ditte fuste, e lui e compagni si gillorono in acqua el fugileno, et eri capitò qui.Si ave nova per via di Otranto il proveditor Canal di l’armata esser tornato da Cao Passero, fin dove avea seguitate le fiisle, nè le ha potuto zonzer. El qual proveditor se partì da Otranto alli 6 per il Sasno. Terzo giorno giunse de qui domino Zuan da Como con la compagnia, si ha auto fatica ad alozarli per non vi esser tavole da farli li alozamenli. Alli 4 ritornò le do galle candide che mandasseno fino alla Vanisa. È zonto de qui domino Cristoforin Doria con una galeota stringata, ben ad ordine, manca giorni 8 di Coron, dove è stalo, et zonto in porto non smontoe, et mandai il secretano de mi proveditor a visitarlo, el fattoli far amorevole accoglienlie. Riporta dillo