47 MDXXXII!, APRILE. 48 di Obravazo Ita nulo per via di uno suo amico di Ancona, la publication di la liga fata a Bologna dove è inclusa la Signoria nostra, et li ha mandato una stampa la qual subito esso deflerdar fé tradur in turcbcsco el mandoe al sanzach» di Bossina, qual subilo l’avova mandata al gran Signor a Codiatili nopoli. Fu posto, per li Savi tulli, che per segurlà dii locho nostro di Corfú atento la | oca guardia vi è sia mandalo de qui domino Zuan Jaconto colonnello con '200 lauti ai qual siali» date due page, el un’altra sia mandata a quel regimentó è provedilor aeneral Moro per dacia quando li parerà, et ditti fanti siano expedili subito. Ave 108, 3, 1. Fu posto, per li dilli, di armar 8 galle in questa aita per quelli soracocnili die tocha, et do melino banco domcnega et le altre come sarà expedito queste a banco, A ve ‘210, 9, 2. Fu posto, per li diti, una lettera al rezimento el provedilor amerai Moro a Cort'ù con a virarli di ^00 fanti li mainiamo el l'armar di le 8 galie, el baveudo serillo esso proveditor Moro ebe a di '27 marzo compie l’anno el vera a ri pai ria r, volemo con il Senato che ’1 resti de li con li modi et con-dilion l'è al présenle, nè si parli senza licentia di questo Conscio. Fu prosa. Ave lutto il Conscio. Fu posto,, per li diti, una lettera a sier U¡ro-nimo da Canal provedilor di I’armada con avisarli qpanlo bavemo da Coslautiuopoli di l’ussir Tarmala turchesca e di le provisión Temo a Corlù et armar di 8 galio per ingrossar Tarmada nostra, el le do galie dia venir di Cipro sier Uomenego Bembo el sier Piero Capello, aoule le siano, le retegni, mandi il galion a cao Malio a slar, el datoli coulissi on, venendo I’armada verso Coron, debbi aerear de qiaplenir la pase bavemo con il signor Turco, ma non sa mesedar in alcuna cosa con loro, sebi* valido di trovarci con quella, nè maudi legni a mesedarsi et guardi alcun di uostri sudili non vi vadi, el allre parlieularilà quasi coroission qual babbi a far. Fu posto, per li consieri, eoi di XL et savi, tuli, un’altra lettera al dillo provedilor Canal che non polendo (ar di meno venendo dilla armada in qua mandi a visitar il vicecapitanio di quella con darli un presente, ma non mandi poi niente essendo sotto Coron, e da mò sia preso che 'I Collegio babbi libertà di preparar uno presente a questo effeclo per ducali 250 ut in parte. Fu posto, per li savi, una lettera a sier Tomà Contarmi, va oralor al signor Turco, con avisarli li avisi bavemo auli da Conslanlinopoli et debbi so-licitar lu sua aiutala di et noie por esser liora mai enstade, el il baylo con l'altra galia li vion driedo, et vedi di non si scontrar in l’armadu turchesca, pur quando non potesse far di men li mandi un presente al capitatilo et scusarse convien non dimorar niente, ma andar al suo viazo, siehé non babbi causa di (tarlarsi insieme. Fu posto, por li cousierl, cai di XL e Savi tutti, bisognando alcuni ariiiiei a lo galie sono in Golfo sollo il capitanio et non vi essendo in l'Arsenat di altri si non di quelli preparadi per le 50 galie, però sia proso che si toi le dite cose noimuate in la parte et siano mandate al capitanio dii Golfo et il Collegio nostro sia ubligato proveder in loco di queste, colar li danari pop farne di le altre. Ave lGtf, 5, 4. Fu poi ledo per llironimo Alberti secretano, do opinion di Savi per scriver a Costantinopoli a sier Piero Zen orator et vioebailo, et un altra opinion per Daniel di Lodovici secretano, et dito ditnan poi si chiamorà Pregadi per defluire. In queslo aorno iti ciliegia di San Zacaria poi disnar si lene coiiclnsion per fra’.....di l’ordine di predicatori ohservatile, qual ha predicalo questa quadragesima in ditta ebiesia et vi fu quasi luti li predicatori di questa terra. A dì 10. Mtrcore. Fo San Sidro, aorno de-pulado a far procos-don. Il Serenissimo vestilo damaschili oremexin de dossi el berelti di raso ere-mexin vene in chiesia con li oraluri Papa, Milan et Ferrara, il priuiocerio et lo episcopo di Balio, (1% procuratori : sier Andrea Justiman, sier Carlo Mo-rexini, sier Francesco di Prioli, luti li consieri in seda et olirà li censori erano solum 23, non ri fu sier Vetor Morexini, el li savi si reduseno in Collegio a consultar. £1 noia. Si va in chiesia in cà* pella dove è il corpo di San Sidro, Va il Serenissimo con quelli poleno slar, il resto stanno di fuora, e li canonici sentali li ma non cantano alcuna cosa, et in dilla capella si dice la messa grande, qual si canta da 11 cantori in coro, el compila il Serenissimo con (ulti vanno a scolar in coro dove passa la prooes-sion, le scuole portano solo 1*2 dopicri, di frati parte a para li con calesi e patene e alcuni qualche reliquia, poi il clero, capitolo di castello, 1*2 coman* dadori con luzi impia«di in man, capitolo di San Mareo, el driedo il Serenissimo, d si va atorno la chiesia fino a li stendardi poi tornati in ducala si va di longo in palazo. Da poi disnar fo Pregadi et non fo Ido alcuni lellern perdio nou vi era da lezer.