107 IIDXXXUI, qual tien questa dilation sia sta consultala col dimandar madama Madalena sia di questa maestà par moglie dii suo re, el lio inteso il fradello di la marchesa di Anglia vene qui per nome di quel re per divedar si fazi queste nuoze e avisar il divorlio seguirà zonle siano le bolle di Itoma di l'arziepiscopo di Conlurbia, qual é za partile de qui : unde mandai il mio segretario dal gran luaiitro per parlarli, disse andaria in consiglio, poi se parli per Salitegli loco suo proprio dove se comunicherà el venirà alla corle il terzo zorno di Pasqua. Il re chrislianissimo ha mandato a sguizu'i da 3 zorni in qua scudi 40 milia ; il signor Sti lano Colonna mi ha diio in secreto che n Guisa il re chrislianissimo in camera dete audienti» a uno notabile personagio germano qual stele lungamente in coloquio, el uno altro degno di fede di questo me lo ha acerlato. Poi Pasqua la corte ¡inderà a Melum et Footanableo dove starà 8 zumi, poi a Moline* sul borbonese, poi a Burges el Tolosa a uno voto a nostra Dama, da poi il successo moslraria qual sia questo voto. 32 Parte dii le pompe sopra el vestir di homeni et donne et si de adornamenti de camere come de ogni altra excessiva spexa, jircsa ne lo exceUeniissimo Conscio de Pregadi. A dì 8 Maeo 1533. 3’2* (Stampa). Con molta diligenlia et «curatissimo studio li nostri Mazor hanno sempre studialo proveder a le superflue el excessive spese di nobili el citadini nostri, considerando meritamente la offesa che con esse si fa a la maestà di Di'*, el li inconvenienti incomodi et mine che da quelle possono facilmente nascere, al che provedendo di tempo in tempo con novi ordini, diverse parie et streteze di pene, quale sono ridotte in tanto numero el in lai qualità che per le occorreulie de li tempi hanno bisogno di qualche reformation el meritamente riformando et prtnvdere a la execuliou di quanto sarà deliberalo, acciò che con la debita revcreutia de Nostro Signor Dio la inlenlione de la Signoria nostra sortisca il suo intento et desiderato effetto, sicome ricerca la iinporlantia de la presente materia, et però l'aiuterà parie : Che *'« primis sia proibito el espressamente divedalo a lutti nobili, citadiui, done di cadauna , maggio. 108 sorte, pulì et altri de qualunque condilion et stato che esser si voglia hahitanti in questa nostra cita, portar habiti lavorai de slriche d’oro, di arzento batudo, filado a troncafilla et di cadauna altra sorte, el medemamenle camise, fazoleli che fusseno lavorale con oro, over arzeuto et cerdoui, fei'eti, ponlali, stellete et ogni altra cosa che fusse in parie o in lutto di oro o di arzento, come è ditto di sopra, sia bandito et divedalo et expressamenle prohibito solto le pene inferius contenute el dichiarate, excelluando però che le donne per ornamento di testa possino portare over una scuffia, over uno coneier d’arzento, over oro fiiado, over troncafilla che però non passi la valuta di ducati dieci, et se alcun, li soi veramente, veli, cappe et fazoli di testa siano scliieli senza slriche nè di oro, né di altro, ma di semplice velo, el non si possi innovar nè mutare foza circa il dillo coprire di testa, et far usanza nova, nè portar berete nè capeli. Non possino le donne portar in tesla nè alle scuffie, nè sopra li coneieri zoglie, perle, medaie d’oro, d’argento, di cristallo, né alcuno altro simile adornamento, nè a le orecchie cosa alcuna, nè di oro, né zoglie, nè allro, nè a le brazze, nè altramente, salvo che però in aneli, et al collo un sol filo di perle, di valuta di ducali 150, el da li in zoso, da esser stimalo el bollalo ne lo officio delti sopraditti nostri Provedilori, el portandolo senza la dila bolla, el se intendi perso, il qual filo di perle si possi portar al colo solamente, el non al cavczo, nè in alcuno altro loco over modo, el chi non vorà portar perle possino in cambio portare una cadenclla d’oro over pater nosler che però non exceda la valuta di ducati 40, exce-tuando però paternostri di ambracani, li quali al collo, a li brazi el per ludo sieno banditi el divedali. Siano etiain prohibite et divedale tulle le veslure, solane, vardacori, pellice et ogni altro habilo de dosso, li quali habino per miuimo che sia alcuno intaglio suso, cl che siano (agliate a foza over modo alcuno, el salvo tantum li ma-negheli quali possino haver qualche taglio, hes-sendo però senza cordoni, donde intervenga o un recamo o altri lavori né aguerhiade ma siinplici dì panno di seda, et possino |M>rtar allibassi, veludi piani, rasi, damaschi ormesini el altri panni de seda cl di lana, lixeri el altre simel cose, purché dilli habiti siano d’ un color el schieli e tulli cusi-di, sichò non restino li teli a|Krii I’ un da I’ allro el discusidi, el se (laveranno qualche strica sola-