284 Padova, del dott. Domenico Palmaroli, romano (dedicato al co. Domenico Sughi). — Venezia, 1802, soc. letter., p. 72, 8.°, con ritratto. Il lodato nato a Vicinalo il 1745, educato in Pordenone, morì in Padova 1’ anno 1802. 2089. Cenni biografici sopra Andrea dott. Galvani di Pordenone, del dott. Marco Vianello. — Portogruaro, 1857, Castion, p. 16, 8.® 2090. Epistola AmalthaeiFrancisci, portusnaonensis, Alexan-dro Manticae, primum in lucem edita, et Hieronymo Tinti in utro-que jure lauream adipiscenti dicata. — Portunaonis, typis Vincenti Gatti, 1831, c. 4, non num., 8.® 2091. Elegia latina di Marcantonio Amalteo, scrittore del secolo XVI, per la morte del pittor Pordenone, ora primieramente data in luce e volgarizzata dall’ ab. Angelo Dalmistro, — Venezia, Giuseppe Picotti, 1819, p. 19, 8.1 Il traduttore dedica a Francesco Amalteo 1’ elegia, trascritta di propria mano dal conte Fabio di Maniago, dal codice XCVIII della classe XII de’ manoscritti latini della Marciana di Venezia; perciò dal Maniago fu inserita nella Storia delle arti friulane, ediz. pr., p. 234-244 ; ediz. sec., p. 330-342. 2092. Elogio di Giannantonio Pordenone, del conte Fabio di Maniago. — Sta nei Discorsi dell'accademia di belle arti in Venezia. — Venezia, Picotti, 1826, p. 19-52. Fu ristampato nell’opera del Maniago : Elogi di celebri professori di belle arti. — San-vito, Pascati, 1841, p. 127-150. 2093. Un periodo della vita di Giannantonio Licinio detto il Pordenone, pubblicato per nozze Rosmini-Antivari. — Udine, Bia-sutti, 1836, p. 32, 8.® U. V. M. (Urbano Valentinis Mantica) dedica questa novella anonima, tradotta dal tedesco da Jacopo Pirona, ai nuovi sposi Angelo e Catterina. 2094. Sopra una palla attribuita al Pordenone, lettera di Pier Alessandro Paravia, iadrense, all’ecc. sig. marchese Giovanjaco-po Trivulzio. — Sta nel Giornale delle provincie venete, 1824, voi. VI, p. 113-124. La palla adorna 1’ aitar maggiore della chiesa di Maniago. 2095. Descrizione delle pitture del Pordenone, esistenti nella chiesetta chiamata Cappella vecchia, nel castello di s. Salvatore di