232 mortali a freschi della chiesa di S. Antonio. Cinque anni dopo abitava in Udine in borgo d’isola, avendo bottega in Mercatovecchio. Dipinse anche due gonfaloni, ma nel 1526 era morto in giovane età. La sola tavola che di lui ci rimane alle Grazie fu rigenerata nel 1877 dal nob. Valentinis col metodo Pettenkofer, e restaurata dal prof. Antonioli: delle intelligenti e minute loro cure scrisse il co. Fabio Beretta nell’appendice della Patria del Friuli, 24 novembre 1877, n. 41. 483. Note cronologiche dell’arcivescovato di mons. Baldassare dei conti Rasponi di Ravenna, arcivescovo di Udine. (Per ingresso di don Tito Missittini a parroco di S. Giorgio in Udine) — Udine, tip. Jacob e Colmegna, 1877; in 8° di pag. 15. (B.C. U.) Procurate dal prete Ferdinando Blasich, queste note vanno dal 1807, in cui il Rasponi, elemosiniere dell’imperatore Napoleone I, mentre trova vasi al quartiere generale di Varsavia, fu nominato prima, 1’ 11 gennaio, vescovo di Novara, poi, il 29 maggio, arcivescovo di Udine. Arrivò in sede nel 15 febraio 1808, e qui sono descritte le cerimonie e le feste dell’ingresso ed è riferito il discorso in latino del preposito mons. Giovanni Colloredo. Quando, nella campagna del 1809, si diede, il 16 aprile, la battaglia di Sa-cile, che sembrò vinta dall’arciduca Giovanni, essendo Udine già occupata dai tedeschi, fu cantato in duomo il Te Deum, e Napoleone condannò il Rasponi alla fucilazione entro ventiquattro ore se fosse provata la sua partecipazione alla festa. Fu però confinato a Toreano, e poi a Tavagnacco in una casa dei co. di Prampero. Nel 1811 il Capitolo di Udine aderisce per forza alle dottrine gallicane professate dal Capitolo di Parigi, e il vescovo Rasponi deve muovere per Parigi al concilio nazionale indetto pel 9 giugno; se non che ammala per via, e torna a Tavagnacco. Il Rasponi mori a Udine nel 14 febraio 1814, come s’impara dall’atto autentico. 4-83. Ueber àie Frescomalereien Giovanni da Udine’s, von Joseph Wastler, mit Ulustrationen. (Nel Zeitschrift fur bildende Kunst, voi. xii, pag. 161 e segg.) — Leipzig, ed Seemann, tip. Hun-dertstund, 1877; in 4° di pag. 9. (R. J.J E una propria monografìa di Giovanni da Udine, corredata da due disegni, che riproducono alcuni tratti delle sue pitture a fresco nel castello dei conti Colloredo-Mels. L’illustratore però approfitta