279 mdxxxiii, ili (ulto il slato di Monferà, exceplo di Casal et A Ih», si »spella la risposta di Cesare zerca Casal et lo agonie dii marchese di Saluzo che andò da Sua Maestà. Questo illusissimo signor duca mandò domino Diamante Mariuon dotor a li signori cesarei per liaver li Ire lochi come scrissi, il qual lieri sera tornò con la risposta scriveriano a Cesare di questo et non vi esser dificultà. De svizari, per letere dii Panizon si ha, elio la liga voleva far el Papa et Cesare fu proposta a li Cantoni christiani, i qual non assentiscono di farla, et hanno risposto non è tempo de tal pratiche, ma se doveva alender a le cose di la fede, a le qual non mancheriano mai. Et da nno sguizaro, è qui et liabita qui, ho inteso, qual è capitanio: come il re Chrislianissimo ha haulo ferma di poter trazer, havendo bisogno, 10 milia sguizari, ri ha ollenulo haverno fin 20 milia quando li parerà el tien sia per haverli a questo aboccamento. F.l in Lugano et altri lochi la luterana perfidia cresce ef se augnmenla. Il signor duca, Ita diio il capitanio, per il suo riporto, lo aboramenlo di Niza rs:er sta diferilo a setembrio proximo. Scrive domino Gnspnro dal Mayno governador di Alexandria et di là di Po, di primo, esser zonto de li quel zor-no. Il capitanio Apunte parti da Coron a di 14 de aprii, slato a Napoli col viceré cl a Roma col Papa et poi si ha imbarcalo a Civilavechia, el venuto a Zcnoa dal capitanio Dori», cl qual andava in posta dal signor Antonio da Leva per ritornar poi a Ze-noa et passar in Spagna, et ha con se oratori di la comunità de Coron, Ire per li nobeli et uno per il popolo: dice esser in Coron 1400 fanti hispani, in borgo KiOO greci et che hanno viluaria per 3 mesi ma continuando a venir de li alcuni navili pieoli de greci a sovenrr quela terra potrà no scorer queslo inverno, et venendo exereito grosso lurdiesco se retirerano dentro li greci el sperano di defendersi di ogni forza per esser locho forte. Et che de continuo Peramofin fortifica quela terra el preparasi. Che a li 25 el 26 aprii gionse sopra Coron 40 gaiìe turchesche, anteguarda il Moro, con 7 fusle et ga-86* Ile, et sariano con le fuste dii Judco numero 20, che scorono per il regno, et sopra Corou, et che da terra erano a li 14 aprii arivali 4 coloncli de turchi mia 5 lontano da Coron in certa vulada, li quali po-teano esser homeni tra a piedi et cavalo numero 8000, quali non faceano cosa alcuna ; et che zonto diio capitanio Apontc a una ixola lontan da Coron mia .... in zerca, inlese che erano zonli do nitri colonelli, el ionli con li altri poteauo esser da ho-meni 4000. Et che Aias bassa era sta cxpcdilo ge- oicgno. 280 neral di la Morea. Il dito capitanio va da Cesare per certificar Sua Maestà, che defendendosi quela tera di Coron el dandoli munitici) et il modo, l’è per mantenirse contra la forza dii Turco. El porla il disegno come sla la terra al presente, el la forlifi-cation che li bisogna far. Et referisse il Doria liaver portalo fuora di Coron per assà migliaradi scudi. Di Trento, di Andrea Bosso secretano di 5 hore 20, ricevute a dì 7 da sera. Come ricevete la lettera drizata al reverendissimo Cardinal di Trento e la dote. Il capitanio Castelalto noti ò qui, ma a uno suo castello in Valsugana, dimau sarà qui.„Ha ditto pubblice ricevè gran beneficio da nui per li legnami che vendè a nostri. Manda polize fatte per il Florio di danni seguili poi la pace, a nostri, avanti è ritornalo de qui il magnifico Porro superarbitro, il qual non è stato a Salò; hor tornali li Ire iudici siamo stati davanti di loro per le querele di Vicenza conira ’I cornuti di Grigno e per li danni falli per quelli di Gorizia a li heriedi fo di Thodaro dal Borgo el Marlinello da Luca. Li comessari regi dicono li iudici non poleno ancora far atto alcuno, el che scrivevano a Gorizia soprasiedano ad ex^guir la senlenlia, et che operano con quel de Bcseu che restituirauo li animali tolti, cl la risposla del Serenissimo re tengono venirli fra zorni IO. Il iudiee regio el superarbitro volevano indur il magnifico Avogaro ad andar in queslo mezo a Verona che non I’ hanno mal veduta, el PAvogaro si ha excusalo è vechio di prender tal fatica, ma andando loro saruuo ben veduti. Et ho scritto a quelli clarissimi reclori li acharezino, ma ho inteso più presto non anderano, che anderano. Zerca la cosa di \ eudrauilni di Latisana, dicono non si poi reparar, è za slà fallo il danno. Di sier Hironimo da Canal proveditor di V armada, da Corfù, di 21 Mazo, ricevute a dì 7 Zngno. Come havendo auto lettere di Olranlo da Rocho Iseo consolo nostro, die di fuste nulla intende, esser in quelle acque se non uno breganlm da Durazo di 12 banchi, qual è difficile a prenderlo, perchè el si sconde in ogni fiumara. El beri hes-sendo mia 8 lonlan de qui in mar, per uno navilio veniva da Otranto, havi altre lettere del ditto Iseo che mi avisava come a cao Passero se allrovava fuste 15 barbaresche, sialo a veder, unde eri zousi de qui e trovai lettere de la Signoria nostra di 5 aprii con l'ordine mandi do galie al capilanio del Golfo. Scrive, io mi atrovo, computà la mia, con 9 galie. Item ho auto lettere del consolo nostro de