348 ripete alcuni particolari della memorabile difesa del 1848, deducendoli da scritti già editi. cì>5. Cronachetta de’ parrochi di Rive d‘Arcano. (Pel 50° anniversario sacerdotale del parroco G. B. Piccini) — Udine, tip. Bar-dusco, 1882; in 8° di pag. 8. (B.C.U.) Le notizie, procurate da D. Ferdinando Blasich vanno dal 1390 al 1844. La cappellania di Arcano è istituita da Odorico quondam Pantaleone di Tricano o d’Arcano con istrumento 4 giugno 1390 presso l'antico castello, e distrutto questo dagli ungheresi è trasportata nel secolo xv entro il recinto nel nuovo castello d’Arcano superiore. Però la pieve di Rive d’Arcano risale al 1162: ma molti dei suoi titolari rinunciarono al beneficio che doveva avere ben pochi vantaggi. 696. San Giovanni in Antro, di Michele Leicht. (Nell’Ateneo Veneto, Serie Quinta, n. 2, pag. 86 e seg§.) — Venezia, tip. Fontana, 1882; in 8° di pag. 10. (S.A.F.J La presente breve monografia ricorda questa grotta che già diede nome a un intero circondario, e a una gastaldia medioevale, di tanto conto da essere impegnata molte volte dal patriarca a pagamento di debiti. Gli sloveni di quella regione si mantennero spesso fedeli alla república che li assolse, a più riprese, dal pagamento del campatico. Descrivesi poi l’imboccatura della grotta che ebbe già il nome di fortezza degli Slavi, ma il Leicht si contenta di citare Giacomo di Valvasone che la stimò già «assai spaciosa che non ha uscita ; » ricopia una iscrizione della chiesa e ne addita un’altra con la data 1208. Due tradizioni riguardano questo- luogo, cioè che, all’appressarsi di Attila, fosse rifugio alla signora del castello d’Antro, e vi fosse confinato Pemmone duca del Friuli da re Liutprando per aver maltrattato il patriarca Calisto. Biacis fu la sede ufficiale del giudizio civile e criminale, o banca di Antro. 697. Saggio di dialettologia sauriana, pel sac. Luigi Lucchini. (Per messa novella di don Pietro Antonio Troiero) — Udine, tip. del Patronato, 1882; in 8° di pag. 30. (B.C.U.J Non citerei questo pregevole libretto, che non entra nei limiti della presente bibliografia, se non fosse ripetuta la tradizione dei due tedeschi venuti primi a stanziare nella valle del Lumiei (V.