741 Dominio ha tenuto da noi. El cosi facendo fino a Vostra Exceilentia de continuo ne raccomandiamo. Di Milano, a dì 18 Settenibrio 1533. Soltoscrila : Di vostra illustrissima et excellent. Signoria obsequenlissimo fiol FRANCESCO A tergo : Illustrissimo et excellentissimo domino Andreae Griffi duci Venetiarum etc., patri honorandissimo. 238<1) Dì Avignon, di sier Marin Jmtinian orator, di 4 Septembrio 1533, scritta a sier Toma Lippomano suo cugnado. Partidi di Mompelier venissemo a Nimes, poi qui in Avignon. L’abocha-menlo ogni zorno se tien per certo con lo matrimonio. Monsignor illustrissimo Gran Maistro era pnrtido per expedir l’armada, el qual è (ornalo, riporta la expedition total di 18 galle a dì 26, et si dice esserne altre tre in Aqua negra et do in lerra quasi serale el le forzano finirle per la tornata dii Papa. Hanno hnuto buon tempo ne l’andar, si indica zà alcuni zorni siano zonle. Questa Maestà non aspeta allro per il partir suo de qui se non la nova di la parlila di Roma, el lo aboclmmenlo se farà a Marseia, dove zà è fata (ulta la preparation, perché il duca de Savoia non ha volulo dar il castello in mano dii Pontefice come havea promesso. El viver sarà carissimo, maxime di vino, etc. A Nimes ho vedulouna arena,sive lliealro, me-nor di quello di Verona, de fuora più integro et più bello, de denlro più dimlnulo et manco bello. Ho visto etìam una chiesia antiquissima de idoli antiqui, picola, ma molto bella, ne la qual sono monache di Sanlo Benedello et Itone compagne. Ho visto etiam uno hedificio antiquo, sia erario o altro, con coione sargiate et davanti ha uno peristilio. Poi venendo ad Avignon, alquanto fuori di strada, ha-vemo trovato uno aquedolto, zoé Ire ponti uno sopra 1’ allro, qual era grandissima machina et é di bellissima struttura, sotto il qual score il fiume Gardo. El primo ponte ha archi 6, el secondo, fondato sopra il primo archi 11, il terzo 35 alquanto più picoli. È cosa assà bella come habi visto ne la Franza, imo la più bella. Qui in Avignon è sta trovala novamenle la sepullura di madona Laura dii Petrarcha, la qual è nella chiesia di Santo Francesco di Menori, et è sepoltura di tera con uno gran saxo (i) La carta 238* è bianca. 742 sopra, sollo il qual saxo si é (rovaio un picolo va-seto di piombo, nel qual era una figura scolpila di donna, con una caria bcrgamena dentro, ne la qual vi son scritti li infrascridi versi, per li qual chiaramente si cognosse questa esser la sepoltura di madona Laura : Qui riposam quei casti et felici ossa di quella alma gentile el sola in lerra. Aspro e dur sasso hor ben techo hai solerà il vero honor la fama e beltà scossa. Morte ha del verde lauro svelta e smossa frescha radice e il premio de mia guerra di quatro luslri e più, se anchor non erra mio pensier (risto, e il elude im pocha fossa. Felice pianta in borgo de Avignone nacque el morì, et qui con essa giace la pena e ’I stil, l’inchiostro e la ragione. 0 delicati membri, o viva face, che ancor mi cuoci e struggi, in ginocchione ciascun pregi il Signor le accepti in pace. Mortai bellezza indarno se saspira, l’alma creata in del vivrà in eterno, pianga il presente o il futur secul privo d’ una taMuce et io de gli ochi e il tempo. F. P> {Segno di un sigillo) P. In Marseia é estrema carestia di ogni cosa, et maxime de vin che vai un ochio, dii qual in queste parte le lavole ne voi esser abbondantissime, et quello sol comproba bontà, doclrina et suficienlia dell’ homo in questi paesi. Fo publieà, sier Antonio di Prioli procurator, 239Ì1) sier Sebastian Justinian el cavalier, sier Francesco di Prioli qu. sier Lorenzo, sier Domenego Trivi-xan qu. sier Zaccaria, haver porlà li bollelini de haver pagà le tanse, et alcuni altri ; ma sier Marco da Molin procurator, sier Gasparo da Molin procurator, che forono stridali, non hanno porlà i bole-lini : sono fuora di la lerra. (1) La carta 238* è bianca. MDXXXIII, SETTEMBRE