213 alle infaticabili ricerche che il Bianchi condusse sulla storia e sulla cronologia del Friuli. — Di questo libro scrisse il Fulin nell’Archivio Veneto, Tomo xiv, pag. 230. 443. Triest, Pota, Aquileia, von D.r Enrico Maionica. (Nelle archaeologisch - epigraphische Mitteilungen aus Oesterreich, he-rausgegeben von den Prof. A. Conze und 0. Hirschfeld, Voi. i.) — Wien, tip. Gerold, [18771; in 8° di pag. 27. (R. J.) La storia del Friuli si giova specialmente dalla terza parte di questo scritto (pag. 11-27), dove si tiene conto di tutte le publica-zioni fatte su Aquileia per stabilirne la pianta, le strade, le istituzioni dedotte dalle epigrafi. È una sintesi delle ricchezze archeologiche di Aquileia, che apre la via alle scoperte future le quali, per essa, possono collocarsi al posto che loro conviene. Non solo della città, ma del suo agro si occupa a lungo il Maionica, e per completare il suo studio dà notizie della sua visita alle raccolte di Trieste, Gorizia, Buttrio e Udine, dove egli completò utilmente le cognizioni su Aquileia, anche ricercando alcune schede mostrategli dal dott. Vincenzo Joppi. 444. A. de Steinbuchel-Rheinwall. Di una pittura in oro sopra un vaso vitreo degli antichi cristiani d’Aquileia. (Nell’Ar-clieografo triestino, Nuova Serie, Voi. v, pag. 76 e segg.) — Trieste, tip. Herrmanstorfer,1877; in 8°gr. di pag. 5, con una tavola. (R. O-B.J Il vaso di vetro era usato, come bicchiere, nelle agapi, e la pittura in oro rappresenta il Salvatore presso il monte Sinai, circondato dagli astri, ed è probabilmente opera del secolo degli Antonini e fors’anco fabricato nella stessa Aquileia, come si sa di altri simili lavori. 445. Memorie aquileìesi. (Nella Madonna delle Grazie, 7 luglio 1877, n. 31) — Udine, tip. Jacob e Colmegna, 1877; in 4° di col. 6. (B. C. U.) Dedicata la basilica aquileiese da Popone nel 13 luglio 1031, e molti secoli appresso, dopo l’ultimo ristauro, riconsacrata nello stesso giorno del 1876, l’autore di questo manchevole articolo, nel maturarsi del primo anniversario della riconsacrazione, coglie il destro per ricordare in breve i giorni fausti e nefasti della chiesa d’Aquileia, sotto Popone, Sigeardo e Marquardo.