18 ñuta la laurea in legge all’Università di Padova, divenne avvocato poi lettore in Udine delle istituzioni di diritto, e da allora la sua vita fu una serie infinita di uffici importanti in patria e fuori e di onori singolarissimi. Come dottore apparteneva alla parte nobilè del Consiglio maggiore, e nel 1521 fu destinato insieme con l’ambasciatore veneto Cornaro alla missione di Germania per la questione dei confini in cui era versatissimo. Ottenne il vantaggio della república, onde con diploma di Vormanzia, 2 maggio 1521, il Cornaro nominò conte palatino lui e i suoi discendenti maschi in perpetuo. Recatosi sopra luogo per l’esecuzione del trattato, compose molte vertenze ed ebbe in dono tre ville con giurisdizione, convertite poi in 50 staia di frumento e 50 mastelli di vino annui sulle entrate della gastaldia di Cividale. Essendo nel 1541 vicario a Padova, fu colto da apoplessia e mori a Portogruaro, presso una sua figlia, nel 22 luglio 1542. L’avvocatura gli procurò grandi ricchezze, onde aquistó i beni di Brazzano, Persereano e Cavallico e la casa in via S. Cristoforo, posseduti ancora dalla famiglia. Nel 1725 la famiglia ebbe titolo comitale anche dalla república veneta. — Di questa pu-blicazione scrisse una parola il prof. G. nella Rivista friulana, 4 maggio 1862, n. 18. 35, Biografia del cav. Ermenegildo Francescmi. (Nell'Ago dell’ab. Gaetano dott. Sorgato, voi. vi) — Padova, tip. Randi, 1862# in 8° di pag. 4. (R. I.) Fu grande ingegnere ferroviario, nato nel castello di Belvedere presso Sacile nel di 8 giugno 1797. Si educò nella regia scuola militare italiana di artiglieria e genio in Modena, e come ingegnere ispettore in capo in Friuli, costruì le due stupende vie del Cadore e della Pontebba. Divenuto direttore generale delle ferrovie austriache, tracciò il grande progetto della linea da Lubiana a Vienna, col mirabile passaggio del Semmering eseguito dall’ingegnere Ghega. Nel 1848, rinunciando a tutto, si ritirava nella sua villa di S. Cas-siano, ma poi accettò di essere ispettore e direttore generale della Società ferroviaria del nord, tracciando la linea da Vienna alla Polonia. L’8 giugno 1862 moriva improvisamente nella sua villa diletta. 30. Relazione della visita apostolica in Carniola, Stiria e Ca-rinzia fatta da Francesco Barbaro patriarca eletto d’Aquileia, l’anno 1593, e presentata a papa Clemente vm. (Per ingresso di don