140 poi di Capua, e finalmente, morto Raimondo della Torre nel 6 febraio 1299, e annullata da Bonifazio Vili la elezione di Corrado duca di Polonia fatta dal capitolo aquileiese, il papa stesso nominò Pietro Gera patriarca d’Aquileia. Si sanno le fazioni scoppiate al suo tempo in Friuli, specialmente per iniziativa di Gerardo da Camino che conquistò il castello di Sacile. Pietro Gera mori in Udine addì 12 febraio 1301. Il lavoro però manca di critica. 399. Intorno alla vita e le opere di Turannio Rufino. (Per ingresso di mons. Pietro Cappellari a vescovo di Concordia)— Por-togruaro, tip. Castion, 1872; in 8° di pag. 12. (R. J.) Don Ernesto Degani publicò questa memoria di Don Luigi Fa-bris su Rufino, il quale naque in un luogo presso Concordia intorno la metà del secolo iv, e professò nella rinomata scuola ecclesiastica di Aquileia. Fu ordinato sacerdote a Gerusalemme e diresse un monastero, fondato ivi da Melania sua discepola. Nel 397 abbandonò l’oriente e visse a Roma fino al 408, visitando talvolta la sua Aquileia. Morì a Messina nel 410. Taluno annovera Rufino fra i beati. Le sue molte opere ecclesiastiche rimangono ecclissate innanzi alla traduzione dei Principii di Origene, famosa perchè gli procurò la taccia di eretico, della quale Rufino intese purgarsi con la lettera apologetica al papa S. Anastasio, in cui afferma di non essere nè il difensore, nè il vendicatore, nè il primo interprete di Origene. 300. Nei funerali del dottare Girolamo Venanzio, parole di Fausto Bonò, dette in Portogruaro il 9 febraio 1872. — Udine, tip. Seitz, 1872; in 8° di pag. 14. (R. O-B.J Questo discorso dà intera la figura dell’uomo che alle discipline filosofiche e letterarie aveva applicato tutto sè stesso, dimenticando la salute non vigorosa, che però non gli tolse di vivere quasi 81 anni. A 20 anni ebbe laurea in leggi, ma si rivolse a publici impieghi in Treviso e in Padova, finché, tornato in patria, « con volontà alfie-riana » volle a 38 anni studiare il greco e diede fuori la Callofilia « principal fondamento della sua fama. » Quest’opera, che tratta della bellezza sentita, ebbe complemento nel Saggio di estetica, dove si discorre della bellezza intelletta. Le qualità salienti del suo spirito furono fantasia vivace e memoria maravigliosa, fecondate e dirette da un metodo rigoroso di studii. Fu membro e segretario del r. Istituto veneto, nei cui Atti principalmente sono raccolte le sue memorie, le relazioni e le splendide commemorazioni.