9 mare sono le più minacciate. Questa lettera, di una perspicuità singolare, tien conto di tutte le eventualità, in guerra, da parte dei Turchi e dell’Austria, in pace « per aver più comodità e manco fastidi. » Propone fin d’allora il cambio di Monfalcone con Gradisca e le altre ville austriache a destra dell’Isonzo. 18. Kaffol Filippo Giacomo. Venie vernice v pogovorih za Ijuclske misione po slovenskih dezelah. — Gorizia, tip. G. B. Seitz; in 8°. (M. P. G.) Questa opera non è di argomento storico, ma bensì religioso, e produce una serie di sermoni e letture per le missioni in paesi slavi. Il Kaffol però è quasi l’antesignano di tutti gli scrittori sloveni della provincia che tentarono di dimostrare sulla base della storia la slovenità di una gran parte della contea di Gorizia. Egli pubblicò nel vili fascicolo delle « Slov. vecernic » un’ illustrazione storica della chiesa di S. Ermacora in Pecina (distretto di Tolmino) « Cerkvica sv. Mohora na tolminskih Pecinah. » Havvi di lui ancora in manoscritto un principio della storia di Tolmino: questo però, come dice il Rutar nella « Tominska zgodovnia, » non ha nessun valore per la storia, poiché cerca soltanto con sciocche sofisticazioni sul nome dei paesi di dimostrare che gli sloveni sieno quasi da considerarsi quali aborigeni dell’Italia. (Blarzino.) io. Cerimoniale usato nel reggimento della patria del Friuli dai luogotenenti per la republica veneta, estratto dalle cancellerie da Ferdinando IIonstein. (Nozze Beretta-Colloredo) —[Udine] 1861; in 8° di pag. 32. (B. C. V.) L'originale di questo documento si conserva nella biblioteca comunale, ed è una raccolta fatta dall- Honstein aiutante del luogo-tenente Paolo Frizzo nel 1793. Si divide in capi che descrivono per minuto tutte le cerimonie a cui dovevano sottoporsi i luogotenenti nell'assumere l’ufficio, nel giorno dell’ingresso pubblico, nel visitare 1 arcivescovo e il generale di Palma. Era loro obligo poi di intervenire alle solenni funzioni in Duomo, alle quaranta ore all’ospitale, e sempre comportarsi, essi e il loro aiutante, secondo le, prescrizioni e le consuetudini, rispetto al Consiglio maggiore e minore della città, nelle elezioni, nelle rassegne delle cernide, nelle feste ed accademie publiche. Alla fine del reggimento erano prescritte la visita alla cappella di Ribis e gli ultimi ricevimenti