1882 083. Il castello di Duino, memorie di Rodolfo Pichler, direttore del Ginnasio Superiore di Trento ecc. — Trento, tip. Seiser, ! 882 ; in 8° gr. di pag. vin-469, con una veduta, tre tavole genealogiche e sette armi intercalate nel testo. (R. 0-B.) Preceduto da alcuni lavori preparatorii suH’argomento, usci questo splendido volume nobilmente scritto dall’ab. Pichler e da lui dedicato alla principessa Teresa della Torre di Hohenlohe signora di Duino, il quale contiene quanto fu dato raccogliere da fonti edite e inedite sul castello, sui suoi dintorni, sulle due famiglie sovrane dei Duinati (1139-1399) e dei Walsee (1399-1472), sui proveditori e capitani austriaci di Duino (1472-1586). Duino passò finalmente in pegno all’ ultimo capitano, Mattia Hofer, e, dopo alcune vicende e contestazioni, ai conti Della Torre loro parenti, col titolo di capitani perpetui ed ereditarii. Queste memorie entrano largamente a discorrere della storia del Friuli, e mi piace vedervi ricordate le vicende dei quattro patriarchi Torriani sebbene ciò possa sembrare fuori dell’assunto dell’autore, che ha collocato la sua breve esposizione fra le' notizie generali. Nel 1363 apparisce la prima distinzione tra il castel vecchio o basso, chiamato anche rocca dei Duinati, e il castel nuovo o alto che oggi si ammira. Il nome di Duino, secondo il Pichler, probabilmente deriva dal nome di un eroe, scolpito in una lapide, scoperta nel 1830 a Castel Porpeto dal conte Cintio Frangipane. Parlando di Ugone VI di Duino illustra la guerra civile combattuta in Friuli per l’elezione di Filippo d’Alencon (pag. 211-217) ; come parlando dei Walsee si diffonde sulle relazioni ch’essi ebbero col Friuli (pag. 243-251). Oltre la parte storica, è largamente discorsa in questo volume la genealogia, e vi sono trattate le controversie a cui essa diede luogo pei tempi degli ultimi Duinati, mentre procede non meno abon-dante ma più sicura quando si occupa dei conti Della Torre-Hofer-Valsassina a Duino. Francesco Uldarico I, nato a Sagrado nel 1629, fu capitano di Gradisca sotto i principi d’Eggenberg: vi costruì un palazzo che fu poi di Filippo Giacomo, capostipile della linea, detta