79 MDTXXlli, duca toi per moglie quella di Monferà inari lala nel (luca di Maiitoa, el il dura manda a Soa Mae-slà domino Francesco Taberna, qual partirà fra 8 zorni, è per la materia del debito lia con Soa Maestà et che sia posto in la dote ole. et per ob-tenir ili poter alienar per scudi 100 milia, qual non si poi far senza lo asenso di Cesare, il qual in Berna é stà falò gran canzelier di questo signor duca et iurarà l’oficio, zonto sia soa excel-lentia de qui in Milano. Don Lopes di Soria el partirà fin do zorni per Venetia ; il marchese di Monferà sta molto male, per il che il signor Antonio di Leva se intertenirà in Alexandria, ma al presente par sia miorato, et è zonta dona Julia di Aragon sua consorte, per il clic il Leva è venuto qui in Milano, tamen dito marchese è mal coli-ditionato. Ho espedito le letere per Sp.igna a l’ora-tor Contarmi. Dii dito, di 25, ricevute a dì 27. Eri vene da mi domino Zuan Batista Spiciano di orline dii Conscio, dicendo queli di Brexana da zorni 3 iu qua hanno innovalo su Oio, et saria ben la cosa si deflnissa quiete per ¡udiri. Il marchese di Monferà va seorendo, è mal disposto, quel stato pretende ha-vcrlo il duca di Savoia, il duca di Mantoa et ¡1 marchese di Saluzo, per la cui morte potria succeder principio di guerra in Italia. Mantoa per quelli dii stato liavia la menor parte, Saluzo è propinquo di sangue, l’haria diiicilnieiite per non esser legitiuio il maior fradelo, è ritenuto la marchesa vechia di Monferà favoriza quelli dii stato, et dona Julia soa moglie a la qual è sta donato scudi 50 tnilia et li hanno consegni il governo dii stalo la qual recluse le cose al suo ordine, et le usurpation di le mirate soleano esser 40 milia scudi cl non sono restate in IO milia et manco. L’orator di questo signor duca ha reehiesto licentia per do mexi di venir a casa, li ha concessa, et manda il duca in loco suo domino Galeazo Capra secretarlo ; don Lopes non è ancora parlilo. Dii dito, drieata a li Cai di X, dì 25, et lela in Frcgadi, in materia di denari se dia baver, cl che domino Zuan Balista Spiciano lì ha dito el duca non ha modo di dar la securlà a Venetia di 10 milia scudi, ma voi far presto un certo conlrato con domino Ansualdo Grimaldo, qual fato, lui la farà. El de ducati 56 milia ha scrito al suo orator li mandi lì mandali di danari, autentici, per scontrarli eie. Di Arigli a, dii Capello orator da Londra, di 30 Marzo, ricevute a dì 29 Aprii. Ogni zor-no con maior diligenza nel parlamento di ecclesia- aprile 80 stiei si ha aleso a la materia dii divorilo et levar al Papa P apelation el autorità in questo regno, et si tien se terminerà cussi, et non assentendo il Papa al divorlio li leverà la obedieniia, et a questo fin andò il fratello di la marchesa in Franza per far imprimer una opera Ialina in questa materia et solici-lar quel re lievi etiam lui l’obedieniia al Papa. Di-man si sagierà lo arziepiscopo di Conturbia, poi la domenica di Apostoli di novo si redurà el parlamento el definirano la cosa in brìevi giorni. El a li 24 et heri el duca di Norfolch ha avertilo questo nontio pontificio che de necessità convien così sie-gua, poiché ’I papa non voi averlir a la salute de questo regno. Le cose di Scotia si tien se babbi a componer. Ozi quinto zorno uno baron di Scotia nominato il signor Sarate, di la fameia contraria al conte d’Anguis, è venuto de qui et passa in Franza per lo offerto sopraditlo, et si aspela monsignor di Beone. Li seozesi questi giorni lian preso da 7 nave cargate da mercadanti inglesi con vini, cere el altre mercadantie. Ozi quarto zorno ritornò qui il dolor li era orator di questa Maestà al re di Dazia el con esso è venuto uno nontio di quel re per coniìrmar la pace el benivolcnlia fra loro. Vi sono avisi che queli de Dans hanno posto li ferri a le mane et a li piedi al re Chrìslerno cugnalo di Cesare, perchè liavia scrito a queli de Olanda venis-seno a liberarlo el restituirlo nel regno, et quelli popoli se preparavano a l’arme et mosse una grossa banda di lanzinechdi Geldria conira Olandesi: il (ulto procede dal re Christianissimo, et li movimenti fa il re di Scolia procede da Cesare. Di Franza, di t’orator nostro, da lletis, di 30 Marzo, ricevute a dì 29 Aprii. Come il re Christianissimo era stalo do giorni a Guisa, et il mio servitor riporta nula è seguilo. Soa Maestà con la regina el fioli ha fato la sua prima inlrata in questa cità, molto donala per donativi di la terra, la corte è andata verso Paris. Soa Maestà va a Fonta-nableo et Melom poi altrove. 11 fralelo di la mar-cliexa venuto di Anglia parlò al re, stè do zorni et parti in posta per Paris con monsignor di Lauge el l’orator anglico qui residente, non si sa la causa. Dii dito, da Rms, di 2 Aprii, ricevute ut supra. Come l’orator dii signor duca di Ferara era stalo da lui el diloli haver hauto lelere di 4 che el duca li scrive si scusi al re Christianissimo di esser mirato in la liga, et era stato col gran maestro qual li liavia dito : vui liavete fato la liga che vi ha parso in Italia, ben ancor nui avanti qualro mexi faremo qualche altra cosa per la qual se cognoserà