357 allusioni al Friuli, quali sono richieste dal tema, si studiano i nomi dei luogi, come corollario della immigrazione celtica lungo le alpi orientali. Mentre il Kandler interpretava limavo al confine del Friuli e Timau in Carnia per « aqua uscente da rupe, » il Benussi vuole significhi « fiume caldo * perchè stanno ivi presso le sorgenti termali di Monfalcone. Tutti e due pensano che la derivazione sia celtica. 714. Il Tagliamento. (Nel Giornale di Udine, 23 settembre 1882 n. 227) — Udine, tip. Jacob e Colmegna, 1882; in fol. di col. 1 (B.C. U.) Stralciato da un volume uscito in Roma sulla Storia dei fiumi, questo articolo dice delle maggiori piene del Tagliamento avvenute nel 589, nel 1409, quando forse correva insieme al Meduna, nel 1446 che isolò il colle di Osoppo, nel 1571, nel 1574, nel 1597 che rovinò i castelli di Yarmo e di Madrisio, e demolì la chiesa e lo spedale di Ronchis, nel 1752, quando precipitò il monte Uda in Carnia, schiacciando il villaggio di Porta. Nel nostro secolo, dice l’articolo, il Tagliamento schiantò i villaggi di Biauzzo e di Rosa; ma questa rovina la trovo annotata sotto il 1743, mentre la maggiore inondazione recente in Friuli fu del 1851. L’articolo era scritto prima delle ultime inondazioni in provincia. 715. Saggio di un glossario geografico friulano del vi al xiii secolo, del conte Antonino di Prampero. (Negli Atti del r. Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti, Serie Quinta, Voi. vii-vm) — Venezia, tip. Antonelli, 1881-82; in 8° di pag. 235. (R.O-B.J Questo glossario, come parrebbe dal titolo, non giova solo alla geografìa del Friuli in generale, ma sovente altresì alle minute ricerche topografiche, e per esse si ricongiunge alla storia. Il nome di saggio, che l’autore gli ha dato, disarma al tutto la critica, che non dissimula la difficoltà dell’impresa, specialmente di un primo tentativo di questo genere fatto in Italia. Tenendo conto delle date che pur sono aggiunte scrupolosamente ad ogni citazione, si potrebbe, con la scorta di questo libro, completato con le ricerche dei luoghi che mancano e con lo spoglio di altri importanti documenti antichi, costruire delle utilissime carte storiche del Friuli. In una parola, l’opera faticosa del Prampero merita, per molti motivi, di essere incoraggiata. — Ne parlarono, fra altri, lo Zahn nella Revue histo-rique, Tomo xxi, 2, pag. 378-79 e il Giornale di Udine, 19 aprile