17 e facevasi di notte tempo anco peggio (pag. 42). » Quei due ducati furono sempre, come tutti sanno, malissimo spesi. La comunità di Udine, traeva dagli otto suoi dazi intorno a 6500 ducati annui. — Due sole parole dice di questo libro la Rivista friulana, 5 ottobre 1862, n. 40. 3 3. La frontiera orientale d’Italia e la sua importanza. (Nel Politecnico, voi. xm) — Milano, tip. Agnelli, 1862; in 8° di pag. 20. (R.J.) Opuscolo storico con intenti politici per dimostrare una volta di più quali sieno i limiti naturali d’Italia ad oriente e prepararsi così al riaquisto del Veneto. Le prove cbe i confini amministrativi, che poi furono assegnati all’Italia, non sarebbero bastati a guarentire militarmente il nuovo regno si traggono dalle campagne napoleoniche. Napoleone stesso era persuaso che la difesa fosse impossibile nel Friuli, che Palmanova non renda padroni dell’ Isonzo, che l'Alpe Giulia sia il compimento dei possessi italiani ad oriente. L’unica frontiera possibile all’ Italia, conchiude l’anonimo autore, è ? Trieste e l’Istria. 33. La storia di Attila flagellum Dei, antico romanzo di cavalleria publicato da Pietro Fanfani. — Firenze, tip. del Monitore, 1£62; in 16° di pag. xii-126. (B. C. U.J Non è accertato di chi possa essere questo romanzo, ma forse è un compendio da Nicolò Casola bolognese che, nel secolo xiv, si valse di una storia di Attila scritta in latino da Tomaso d’Aquileia. E diviso in 30 capitoli, sette dei quali possono interessare il Friuli, Aquileia e Concordia, specialmente se sieno studiati da coloro che non stimano inopportune le più strane leggende a dare una piena idea della storia dei popoli, vinti più ancora che dalle armi, dal terrore che i conquistatori spargono intorno al proprio nome. 34. Alcune notizie sulla vita di Giacomo Florio, giuriscon-sulto udinese del secolo xvi. (Nozze Florio-Di Colloredo) — Udine, tip. Seitz, 1862; in 8° di pag. 23. (B. C. U.) V. J. (ossia Vincenzo Joppi) dettò questa vita importante, valendosi di parecchi manoscritti. Se ne ricava che Giacomo, nato in Udine intorno al 1465, era figlio di Nicolò povero tintore schiavone, emigrato cinque anni prima da Spalato sua patria. Giacomo, otte- 3