336 (»75. Commemorazione di Giovanni Tomasoni, letta il 14 giugno 1881, nella chiesa del B. Pellegrino in Padova, dal consigliere di ammin. della casa di ricovero Pio Palazzi. — Padova, tip. Salmin, 1881; in 8° di pag. 39. (R.J.) Giovanni Tomasoni udinese, naque da Francesco e da Regina Bevilaqua, pure udinesi, il 7 giugno 1821; mori in Padova nel 12 maggio 1881, dopo essere stato a Venezia docente privato di legge prima del JS. In quest’anno ritorna a Udine, inviato dal governo provisorio di Venezia, per conoscere lo stato del Friuli. Caduta Venezia, il Tomasoni si dà all’avvocatura, ma coltiva oltre gli studii legali gli agromici e i geografici, anzi questi ultimi gli mettono nell’animo l’amore ai viaggi che intraprende fino in Giappone e in America. Lasciò un lauto censo, alla cui distribuzione ben provide per testamento; lasciò per le stampe alcuni libri ed articoli. In questo volumetto si legge la relazione diretta al Governo di Venezia, in data 29 marzo 1848, intorno ai risultamenti della sua m issione. ere, Catalogo degli oggetti d’arte comunali e di altri non comunali in Pordenone. — Pordenone, tip. Gatti, 1881 ; in 8° di pag. 32. (R. O-B.J Per incarico del municipio, Vendramino Candiani compilò questo catalogo, corredato da note, che mette in evidenza la raccolta iniziata col lascito fatto alla sua città natale dal pittore Michelangelo Grigoletti, e continuata con doni ed aquisti, il che viene a completare i preziosi oggetti posseduti dal comune ben prima della morte del Grigoletti. Il catalogo contiene 121 numeri: oltre il Grigoletti, vi figurano, fra i pittori, il grande Pordenone, e Alessandro Varottari detto il Padoanino che per commissione del comune del 15 marzo 1623, qui riferita, aveva dipinto, per sessanta ducati, il quadro famoso rappresentante la Vergine, S. Marco e la Giustizia. Tra gli scultori, appaiono principali Antonio Marsure e i viventi Minisini e Marsili. La seconda parte del catalogo tien conto degli oggetti artistici distribuiti nelle sette chiese della città e dei dintorni e in alcune case particolari: anche in questa parte vi è ripetuto otto volte il nome del Pordenone, e si notano Giambellini, l'Amalteo, il Calderari, il Balestra, il Narvesa pordenonese figlio di un sartore del secolo xvi, e fra i moderni il Da Rif e di nuovo il Grigoletti e il Marsure.