44 90. Fundkarte von Aquileia von dott. Friedrich Kenner. (Nei Mittheilungen der k. k. Central-Commission zur Erforschung und Erhaltung der Baudenkmale, sotto la direzione del suo presidente Giuseppe Alessandro di Helfert e la redazione di Antonio Ritter von Perger, Anno x, pag. 91 e segg.) — Vienna, tip. di Corte e Stato, 1865; in 4° di pag. 16 con una tavola. (B. C. T.J Prezioso riassunto illustrato delle scoperte fatte in Aquileia dalle origini al 1865: lo precede naturalmente un breve cenno storico, ma l’autore non divaga ed entra tosto in argomento, facendo tesoro delle publicazioni anteriori alla sua. S’indugia però sulla topografia della città; e i luoghi che prende a considerare sono non solo i due principali, cioè il centro d’Aquileia e Monastero, ma Villa Raspa, Casa Bianca, Colombara a settentrione, e sulla strada da Aquileia a Belvedere le due Casette e la Belligna. Il voto che il Kenner fa, chiudendo la sua Memoria, che continuino gli scavi, trova sodisfazione nell’amore che oggi si pone all’antica città di Aquileia, i cui tesori, prima raccolti in collezioni private e nei musei di Trieste, di Vienna, ed altrove, formeranno parte d’ora in poi, come si fece per Pompei, di un museo locale, che fu inaugurato nel 3 agosto 1882, e contiene già come nucleo le importanti raccolte del Cassis, del Munari ed altre. — La cerimonia augurale fu descritta nei giornali di Trieste e nell’appendice del Giornale di li-dine, 8 agosto, n. 187 e nella Patria del Friuli, 5 agosto, n. 185. oi. Sulla città e gli scavi di Aquileia, rapporto del prof. Lodovico Menin. (Negli Atti dell’ i. r. istituto veneto di scienze, lettere ed arti, Serie Terza, Tomo x, pag. 1191 e segg.) — Venezia, tip. Antonelli, 1865; in 8° di pag. 13. (R. P) Premessi alcuni cenni sulla importanza di Aquileia fino alla sua distruzione per opera di Attila, l’autore si ferma specialmente alle condizioni militari e industriali della colonia, per dedurne l’interesse degli scavi presenti e futuri. Nell’anno 1865 infatti da Trieste e da Gorizia erasi manifestato un risveglio nello scoprire, col concorso del governo austriaco, gli antichi tesori della città, e si era trovato la muraglia romana munita di torrioni, determinandosi cosi il perimetro e la forma di Aquileia, nonché le mura più ristrette del patriarca Popone e sepolcri e un prato e scolatoi d’aqua, e oggetti minori, fra cui una patena d’argento e tre mosaici.