relazione della sub-Commissione, relatore Nicolò Barozzi, intorno all’ importanza archeologica degli scavi stessi. (Nella Gazzetta di Venezia, 10, 12 maggio 1873, n. 126, 128) — Venezia, tip. della Gazzetta, 1873; in fol. di col. 10. (R. O-B.) La relazione si occupa a dire della storia di Concordia per dedurne di quanto interesse sia la scoperta recente del sepolcreto, e viene poi descrivendo il primo ritrovamento di oltre venti arche, ma specialmente le tre munite d’iscrizioni, due delle quali, più che scolpite, paiono incise a grafito. Si ferma la relazione a quel sarcofago che ha gli emblemi dell’arte del porcenarius o pizzicagnolo. In un arca anepigrafe vi sono invece gli emblemi del faber ligna-rius o falegname. Le iscrizioni però sono con sufficiente abbondanza spiegate, anche nei nomi, e conducono la commissione a fissare tra il iv e il v secolo l’epoca del cimitero concordiese, che forse prima fu cimitero pagano. Il sito della scoperta è in un fondo recentemente aquistato dal conte Eduardo Perulli. SOS. Iul. Concordia. Col. e la necropoli cristiana sopraterra recentemente scopertavi, memoria prima dell’avv. Dario Bertolini. (Ne\YArchivio Veneto, Tomo vi, pag. 49 e segg.) — Venezia, tip. del Commercio, 1873; in 8° di pag. 19. (R. O-B.) Primo studio, in data 20 luglio, dell’erudito Bertolini sulla origine di Concordia e sulla scoperta del sepolcreto che, nel febraio 1873, commosse a ragione il mondo archeologico. Contro l’opinione del Barozzi e di altri, correggendo quella del Borghesi e completando quella del Mommsen, il Bertolini dimostra anzi tutto che la fondazione della colonia Iul. Concordia è da ascriversi all’anno 42 av. C. ad opera di Marcantonio o dei suoi legati. Le iscrizioni con-cordiesi. antiche sono 112, ventitré più di quelle segnate dal Mommsen nella sua raccolta monumentale. Mancavano le epigrafi cristiane, e nella scoperta fatta a due riprese di ben quaranta arche cristiane vennero in luce tre iscrizioni e un frammento di epoca anteriore che sono largamente interpretati dal Bartolini, il quale espresse la supposizione che con gli scavi ulteriori debbano trovarsi da cento tombe e buon dato di nuove epigrafi. 3oo. Gli escavi del sepolcreto Concordiense dell’avv. D. Ber-tolini. (NeH’Arr;/«?no Veneto, Tomo vi, pag. 379 e segg.) — Venezia, tip. del Commercio, 1873; in 8° di pag. 5. (R. O-B.)