15 venendo da Udine, ebbero Pordenone fin allora tenuta dai Veneti. Dopo altre fazioni ad Osoppo e sotto Sacile, il conte Cristoforo Frangipani, feroce comandante degli imperiali, entrò a Pordenone tra il 15 e il 20 marzo e vi pose i suoi soldati; ma Bartolomeo d’Alviano « adì 28 marzo a mezozorno in uno marti » riprese la terra, combattendo per le vie e per i cortili contro il capitano Rizzano. Gli imperiali si ridussero nel castello, e i nostri saccheggiarono la terra, con gran dolore del cronista, uno dei maggiorenti della città e amico « de li poveri Todeschi. » 30. Cronaca della terra di S. Daniele dai primi tempi all'anno 1515 scritta da Girolamo Sini. (Nozze Florio-Di Colloredo-Mels) — Udine, tip. Seitz, 1862; in 8° di pag. 55. (B. C. U.) Girolamo Sini fu poeta latino, cronista e professore di gramatica in Venzone e in S. Daniele, dove naque il 10 ottobre 1529 e ove mori il 20 marzo 1602. Nella cronaca, procurata a noi dal nob. Giacomo de Concina, il Sini deduce l’antichità di S. Daniele dai nomi romani dei colli che lo circondano e dalla scoperta di una lapide. Si afferma che Rodolfo, duca longobardo, restaurasse la terra che si onorò di chiese, di un ospedale e di un convento. Nel 1036 fu aggregata al Parlamento dal patriarca Popone. Ma la cronaca di S. Daniele, che tiene il mezzo fra il racconto seguito e gli Annali, aquista un grande interesse nei due secoli, dal xiv al principio del xvi, essendo in essa narrate tutte le più minute vicende di quei tempi fortunosi, quali il Sini ebbe a trarre dall’archivio della sua terra. Vi si legge dell’accordo che correva tra S. Daniele e Udine, confermato nell’ istromento 18 luglio 1392, sebbene più tardi la terra cercasse di mostrarsi neutrale tra i guerreggianti esterni, ma non potesse schivare le risse con incendii tra popolo e nobili favoriti dal di fuori. Benché S. Daniele facesse dedizione alla república il 16 luglio 1420, non rimase in quiete, prima pel continuo passaggio di truppe venete, destinate a tener tranquillo il Friuli, e poi per essere designata, con Aquileia e S. Vito a far parte dei beni che la república di Venezia, nel 1445, diede in giurisdizione al cardinale patriarca Lodovico Scarampo-Mezzarota. S. Daniele non si aquetò alla transazione e, stimando con ciò offesi i diritti della comunità, fece sempre il viso dell'arme ai gastaldi patriarcali; provocando interminabili litigi. La Cronaca si conchiude con la guerra di Cambrai, dalla quale S. Daniele, come non lontana da Osoppo, ebbe non pie-