179 oltralpe della diocesi aquileiese. La dimostrazione si fonda sopra molti argomenti, congetturali e di fatto, sulla importanza di Giulio Car-nico o Castrum luliense, secondo lui, la cui condizione civile, come colonia, doveva trovar suo complemento nella distinta condizione ecclesiastica ; sulla firma di Massenzio che nel 579 figura tra quelle dei venti vescovi che chiesero in un sinodo la traslazione della sede a Grado, e nel 591 tra quelle dei dieci vescovi scismatici nel libello all’imperatore Maurizio. Un secolo dopo si contano, tra i vescovi di Zuglio, Fidenzio ed Amatore. Ma il fatto di maggior peso è la scoperta degli avanzi di un’antica basilica in Zuglio, che viene a confermare la notizia ricavata da carte inedite. Anche i fratelli Joppi giovarono il Siccorti nelle sue dotte ricerche. Io aggiungo che la grande frequenza delle sedi vescovili nei primi secoli viene a suffragare dimolto l’opinione espressa nella presente dissertazione. Anche il padre Cortenovis, in una lettera a Spiridione Minotto, senza nome d’autore, Sopra una tessera antica e due conii di monete romane, stampata in Udine nel 1778 e 1780, discorrendo della sede vescovile giuliese, ha ridestata, contro il canonico Michele Della Torre, la famosa controversia, tra Cividale e Zuglio, sul luogo che i longobardi avrebbero scelto a residenza del governo civile. Noto qui, essendomi sfuggito a suo luogo, che l’elogio già scritto dall’ab. Luigi Lanzi per onorare il padre Angelo Maria Cortenovis, al secolo Pietro Antonio, il quale naque in Bergamo nel 1 marzo 1727 e mori in Udine nel 26 febraio 1801, dopo 37 anni di dimora fra noi, fu ri-publicato, aggiungendovi le lettere familiari dell’uomo erudito, nella Collezione delle Vite dei Barnabiti, voi. xvii, stampata a Milano, tip. arcivescovile, 1862; in 16° di pag. 402. Questo libro contiene molte notizie sul movimento letterario e sugli studi archeologici in Friuli nel secolo scorso. 377. Scrittura presentata al Senato veneziano dalla comunità di Gemma contro l’apertura della strada del Puffaro. (Nozze Man-gilli-Ronchi) — Venezia, tip. della Gazzetta, 1875; in 8° di pag. 16. (R. O-B.) Contano un’antichità di quattro secoli e son notissime nella storia del Friuli le contese fra Gemona e Cividale, tra la strada della Pontebba e quella del Pulfero. Quando fu decretata la riapertura di quest’ ultima nei primi anni del secolo xvii, i gemonesi misero il mondo a rumore, e mandarono al doge e al senato la