64 raccogliere le medaglie, le monete, i cimelii preistorici e storici che valessero a completa illustrazione del Friuli. 135. Della conservazione dei monumenti di belle arti in Friuli, discorso letto nella tornata publica dell’Accademia di Udine del 9 dicembre 1866 del socio G. U. Valentinis. (Nell’appendice del Giornale di Udine, 16, 17, 18 dicembre, n. 89, 90, 91) — Udine, tip. Jacob e Colmegna, 1866; in fol. di col. 12. (B. C. U) Nel propugnare validamente la causa della conservazione dei monumenti artistici, il nob. G. U. Valentinis entra in qualche accenno storico su Giovanni da Udine é sulla poca stima in cui, nei tempi passati, si tennero le arti belle a Pordenone e a Udine, la quale dolorosa condizione continuò anche in appresso, tanto che, dopo il 1822, epoca in cui Fabio di Maniago publicò la sua storia, 29 opere dei sommi maestri furono perdute e 60 rovinate, in confronto a 58 che trovansi in istato discreto di conservazione e 96 sole in buone condizioni. 136. A new history of painting in Italy, from thè second to thè sixteenth century ecc. by J. A. Crowe et G. B. Cavalcaseli^. — London, John Murray, 1864-66; tre volumi in 8° gr. con illustrazioni. (B. M. V.J In quest’ opera acuta e diligentissima, chiamata a ragione « il nuovo Vasari, » trovansi accennate le origini della pittura in Friuli, dove, al volume ii, stampato nel 1864, si parla delle prime prove artistiche di Nicolò da Gemona, il quale, nel 1331 (pag. 260-1), condusse a fresco sulla facciata del duomo alcune scene della vita di S. Cristoforo, e nel 1338 gli a freschi nel duomo di Venzone, che sono dello stile giottesco. A proposito di questo ultimo lavoro gli autori riferiscono un documento. 137. La chiesa protettrice delle arti belle, ragionamento recitato nella chiesa di S. Giacomo in Udine da fra Costantino di Valcamonica nell’inaugurazione del dipinto di M. Grigoletti, rappresentante il dogma del Purgatorio. — Brescia, tip. Romiglia, 1866 ; in 8° di pag. 24. (B. C. U.) Lo citiamo per l’ultima pagina del testo e per l’ultima delle note, in cui l’oratore, uomo di spiriti liberali, nomina molti artisti friulani passati e recenti e del Grigoletti cita le principali opere pittoriche, quasi tutte di sacro argomento.