212 salendo al 1344. Da essa si vede come gli ungheresi proteggessero i patriarchi contro le intemperanze dei duchi che, dalla parte del canale del Ferro, miravano alla conquista del Friuli, specialmente nelle fazioni del 1361, e prima, in cui essi duchi, d’accordo col conte di Gorizia, avrebbero voluto scemare la giurisdizione patriarcale nel Friuli orientale e nei paesi transalpini. 441. Ìndice dei documenti per la storia del Friuli, dal 1200 al 1400, raccolti dall’ab. Giuseppe Bianchi, publicato per cura del Municipio di Udine. — Udine, tip. Jacob e Colmegna, 1877 ; in 8° gr. di pag. 193 a due colonne. (R. O-B.) L’ab. Giuseppe Bianchi, prefetto del Ginnasio (ora si direbbe preside del Liceo) di Udine, nato nel 1789, morto nel 1868, essendo stato dal 1850 bibliotecario comunale, ha voluto provare coi fatti il suo lungo studio e il grande amore pei patrii monumenti, alla cui ricerca si era rivolto da ben quarant’anni. Egli raccolse le carte di due secoli, ricopiandole di proprio pugno sugli originali degli archivi publici e privati. Ne uscirono 61 grossi volumi, contenenti ben 6064 documenti, dei quali, com’è naturale, solo 852 appartengono al secolo xm. La raccolta è stata donata dal nipote Lorenzo Bianchi al Comune di Udine, il quale osservò il patto che se ne publicasse il presente indice già preparato, affinchè gli studiosi di questa nobile parte d’Italia avessero a trovare prontamente il fatto loro. — Intorno all'indice del Bianchi scrisse il Fulin n&ll'Archivio Veneto, Tomo xiv, pag. 228-9, e lo Zahn nella Revue historique, Tomo xiv, pag. 397-8. 443. Saggio stoico-critico intorno all’epoca della distruzione di Aquileia, dell’ab. Giuseppe Bianchi accademico udinese. (Nozze Michieli-Marizza)—Venezia, tip. del Tempo, 1877 ; in 8° di pag. 73. (R. O-B.) Ristampa di una pregevole lettura fatta nel 1835 all’Accade-mia di Udine. Lo scrupolo cronologico che non è solo una buona abitudine degli eruditi, ma giova a chiarir meglio la storia, è dall’autore osservato per modo che, coordinando i fatti che precedettero e seguirono la distruzione di Aquileia, crede di portarla dalla primavera del 452 a quella del 453. Questo lavoro minuto, le cui conclusioni sono confortate da una iscrizione sopra un laterizio trovato a Flaibano, che del resto è apocrifa del secolo xvi, prelude