171 tica della X regione, da lui preparata col riscontro della Peùtin-geriana e le indicazioni delle distanze, tratte dai due Itinerarii, Antonino e Gerosolimitano. 361. Gli scavi di Aquileia. (Nell’appendice del Giornale di li-dine, 26, 28, 29 maggio, n. 124, 126,127, dalla Allgemeine ZeitUng) — Udine, tip. Doretti e Soci, 1875; in fol. di col. 15. (B. C. U.J Qui si accompagna il lettore nell’agro aquileiese, oltre il ponte antico presso Ronchi, su cui doveva passar la strada romana da Aquileia fino all’odierno S. Valentino, dove si partiva in due rami, uno per Monfalcone a Trieste, l’altro lungo la destra dell’Isonzo fino alla foce del Frigido. Rifatta in breve la storia dell’origine della colonia, l’anonimo viene a dire di tanti utensili, statue, iscrizioni che vanno disperse, mentre altre passarono nella raccolta Grimani in Venezia, finché il co. Cassis e il farmacista Zandonati fondarono due raccolte sul luogo. Solo dal 1863 gli scavi si condussero con intenti scientifici ; le autorità si interessarono delle nuove scoperte : il Kandler e il Kenner studiarono la topografia della città disegnandone il piano, e la direzione dei lavori fu affidata al consigliere Baubela. Special-mente intórno alle antiche mura si ordinò l’opera degli scavi. Ma questo articolo è incompleto, dacché vi si taciono i nomi di altri scopritori, non ufficiali del governo o ufficialmente incaricati della cosa, i quali nel 1875 avevano già date moltissime prove di fortunata e studiosa operosità. Il comune di Aquileia aveva prima di quell’anno fondato anche una specie di museo, il quale, passò recentemente al governo (V. n. 90). Su gli scavi di Aquileia comparve, in questo stesso anno, we\YAusland del 2 agosto, un articolo di M. Frydmann : Le rovine di Aquileia, e un altro del signor R. T., nella Provincia dell’Istria, 1 settembre, n. 17, intitolato: I nuovi scavi di Aquileia. 36S, Tavoletta votiva aquileiese illustrata da Antonio Stein-bìjchel di Rheinwall (Nell'Archeografo triestino, Nuova Serie, Voi. ni, pag. 227 e segg.) — Trieste, tip. Herrmanstorfer, 1875; in 8° gr. di pag. 6, con una tavola (R. 0. B.) Il senso di questa iscrizione è che Eliodoro si stima felice di appartenere a un sodalizio, forse dei Florensi. Nel rovescio della tavoletta fa incidere il ritratto suo e di sua moglie. Questo ed altri cimelii rivelano che i Greci, specialmente dall’Egitto e dalla Siria, vennero già a stanziare ad Aquileia e vi parlarono la propria lingua.