308 dedotta dalle firme di pellegrini appartenenti a famiglie che oggi ancora vivono nella capitale della Slesia prussiana o nei suoi dintorni. Nel secondo articolo del Torri è tradotto dalla Schlesische Zeitung del 5 giugno (Beilage) un articolo del dott. Palm che, trattando appunto la curiosa coincidenza, definisce la questione. L’Evangeliario, ms. del v o vi secolo, venne nel 1409 a Cividale da Àquileia, dove, pel pericolo di guerra imminente, i canonici lo credevano poco sicuro. — Noto che il dott. Josef von Zahn, in un articolo in fol. di col. 3, intitolato: «Deutsche Personnennamen in Italien, » uscito negli Anzeiger für Kunde der deutschen Vorzeit, XXX0 anno, febraio 1883, n. 2, Nürnberg, tip. Sebald, ha fatto un lavoro analogo a quello del Palm, ricopiando i nomi propri e di famiglia, quasi tutti friulani, che egli trovò in due codici in pergamena dell’archivio capitolare di Cividale, contenenti due necrologi, uno con la più antica data'del 1204, l’altro del 1311. 030. Di un sepolcro scoperto in Cividale di Friuli, di M. Leicht. (NeWAteneo Veneto, Serie Quarta, n. 3, pag. 145 e segg.) — Venezia, tip. Fontana, 1881 ; in 8° di pag. 19. (13. C. TI.) Fra i due polemisti dott. De Bizzarro e prof. Arboit, dopo più di sette anni dalla scoperta del sarcofago, si pone per terzo il dott. Michele Leicht, mostrando dubitare anch’esso dell’auten-cità del grafito, il quale poi non proverebbe che nella tomba fosse sepolto il primo duca del Friuli. Egli accostasi all’opinione del De Bizzarro che fosse quella la tomba di un romano, ma non di uno dei fratelli arvali. Bensì, data l’importanza di Cividale all’epoca romana, e la posizione della tomba a tre metri sotterra e a un livello che risponde alla strada di porta Bressana, cioè entro la cerchia del vallo antico; esaminati inoltre gli oggetti racchiusi nella tomba, specialmente l’anello d’oro, il Leicht, con la scorta delle leggi, viene nella conclusione che il seppellito fosse un cavaliere romano di famiglia equestre, forse prefetto di campo della « civitas Forijulii. » Il Giornale di Udine, 22 agosto 1881, n. 199, discorre di questo libretto ; ma più è notevole che lo Zahn, nella Revue historique, Tomo xxi, 2, pag. 390-92, chiami questo del Leicht uno studio del più grande interesse archeologico, sebbene non giudichi il valore della ipotesi messa innanzi. 030. D. Bertolini, Scavi d’antichità nell’area dell’antica Julia